Dopo il successo del 'Prima Festival', il duo palermitano alla prova del grande schermo
Approdano al cinema con “E poi si vede” i Sansoni, duo comico palermitano composto dai fratelli Fabrizio e Federico Sansone. Nati sul web, dove hanno un seguito di oltre 1,5 milioni di follower, e il grande successo registrato come protagonisti del ‘Prima Festival’ a Sanremo, i due fratelli adesso affrontano la prova del grande schermo.
“Il ‘Prima Festival’ ci ha condizionato perché registravamo di notte. Eravamo i vampiri di Sanremo – scherzano, ospiti di LaPresse -. Abbiamo avuto un jet-leg come se ci spostassimo da un continente all’altro. Scherzi a parte, è stato importante. Formativo. L’auto-gavetta del web è stata importante per creare uno zoccolo duro, una fanbase. Abbiamo cercato di convertire i like, i commenti e le condivisioni come se il web fosse una sorta di cavallo di Troia per portarli a teatro, che è un’esperienza completamente diversa”.
Ironici e garbati, i Sansoni portano in scena una comicità “gentile” e mai volgare, che con leggerezza si fa veicolo anche di messaggi sociali. “Abbiamo sempre pensato che fosse tutto una conseguenza – dicono -. Sia le risate che le riflessioni non sono mai state un obiettivo, quindi ogni volta che abbiamo scritto qualcosa veniva da dentro. Quando scriviamo, quando giriamo, è come se pensassimo a voce alta. Le risate o la riflessione sono come l’amore, non si devono cercare per forza”.
Ad affiancare Fabrizio e Federico nel loro primo film, per la regia di Giovanni Calvaruso, ci sono Ester Pantano, Donatella Finocchiaro, Paola Minaccioni e Domenico Centamore. Presente anche Maurizio Bologna, amato attore palermitano scomparso prematuramente pochi mesi fa. Al centro della narrazione un ironico scambio di ruoli, situazioni e gag che hanno la capacità di mettere a nudo, e ironizzare con sottile sarcasmo, malcostumi e difficoltà che affliggono le nuove generazioni e non solo.
“E poi si vede è un film che noi speriamo possa diventare generazionale – osservano -. Abbiamo lanciato un urlo e speriamo di prendere in testa qualcuno”. “Io nel film sono un avvocato ma sono costretto a fare il rider per campare – spiega Fabrizio Sansone -. Quindi l’obiettivo è raccontare con leggerezza una generazione, anche forse più di una, che grida aiuto ma non perché sta affogando, più che altro perché dice basta con questo posto fisso, noi vorremmo il ‘posto nostro’ nella società, che è un’altra cosa”, “infatti io rubo una raccomandazione”, ironizza Federico Sansone.
In sala da oggi, ‘E poi si vede’ promette dunque di strappare sorrisi sinceri, e in qualche modo rimanda per i prossimi mesi: “Programmi per il futuro? I programmi per il futuro ci sono, ma intanto ci godiamo il momento – dicono -. Vediamo cosa ne pensa il pubblico. Perchè è la solita dicotomia dell’arte, crei per te stesso o per le persone che devono guardare? E’ bello non prendersi mai sul serio, e aspettare di sapere il pubblico cosa ne pensa. Intanto ci godiamo il film… e poi si vede”.
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