Cineasta, sceneggiatore e scenografo fiorentino, lavorò con Antonioni, De Sica, Rossellini e Visconti. Tra i suoi innumerevoli riconoscimenti, cinque David di Donatello, due Nastri d'argento e 14 candidature dei suoi film agli Oscar

Addio a Franco Zeffirelli: il grande regista è morto a Roma all'età di 96 anni. Cineasta, sceneggiatore e scenografo fiorentino, lavorò con Antonioni, De Sica, Rossellini e Visconti. Tra i suoi innumerevoli riconoscimenti, cinque David di Donatello, due Nastri d'argento e 14 candidature dei suoi film agli Oscar, tra cui due personali (per 'Romeo e Giulietta' nel 1968 quale miglior regista e per 'La Traviata' nel 1982 per la migliore scenografia).

Lunedì mattina nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze sarà allestita la camera ardente.

La carriera – Dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti a Firenze il suo primo contatto con il set lo ha avuto da attore, accanto alla grande Anna Magnani ne 'L'onorevole Angelina'. É il 1947. Il regista di quella pellicola è Luigi Zampa ma è la collaborazione con Luchino Visconti che aprì a quel ragazzo fiorentino il mondo della settima arte. Con Visconti come guida sboccia il talento per la scenografia e la regia. Il suo primo film è del 1957, 'Camping'. E' l'inizio di un lungo percorso che lo porta dieci anni dopo a raccogliere i primi tributi di gloria e di successo con 'La Bisbetica domata' e 'Romeo e Giulietta', pellicola del 1968 quest'ultima, premiata con due Oscar per la fotografia e per i costumi. Le opere di Shakespeare segnano altre tappe della sua carriera, proseguendo verso la fine degli anni Ottanta con l''Otello' e l''Amleto'.

Ma Zeffirelli il grande pubblico popolare lo aveva già conquistato con 'Fratello sole, sorella Luna' nel 1971 sulla vita di Francesco d'Assisi e per lo sceneggiato tv 'Gesù di Nazareth' del 1976, trasmesso sul primo canale nazionale in cinque puntate, un must della televisione nazionale che venne replicato specialmente in occasione del Natale o della Pasqua. Nel 1979 con 'Il Campione' va a scrutare anche nel mondo dello sport e delle sue tragedie con la storia di un ex pugile (si tratta del remake di 'The Champ' del 1931), e prosegue nella sua divulgazione mischiando cinema e arte, storia e musica lirica con la 'Traviata', 'Pagliacci', 'Il giovane Toscanini'.

Le reazioni – "Ciao Maestro", le parole pubblicate sul sito della sua Fondazione. Messaggio di cordoglio anche da parte del sindaco di Firenze Dario Nardella, tra i primi a commentare la notizia su Twitter: "Non avrei mai voluto che arrivasse questo giorno. Franco Zeffirelli se ne è andato questa mattina. Uno dei più grandi uomini della cultura mondiale. Ci uniamo al dolore dei suoi cari. Addio caro Maestro, Firenze non ti dimenticherà mai".

Per il capo dello Stato Sergio Mattarella, "la scomparsa di Franco Zeffirelli lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo e della cultura italiana e internazionale. Con il suo straordinario talento e la sua profonda sensibilità estetica, ha dato vita, nella sua lunga vita di artista, a grandi capolavori nel cinema e nell'opera. Spirito brillante e coinvolgente, ha accompagnato la sua arte con grande passione civile e amore per il suo Paese".

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ricordandolo, lo definisce "un genio dell'arte e della cultura che nel corso della sua carriera ha fatto della bellezza il suo linguaggio e ha portato lustro al nostro Paese anche come senatore della Repubblica".

"Profonda commozione per la scomparsa del maestro Franco Zeffirelli. Ambasciatore italiano del cinema, dell'arte e della bellezza. Un grande regista, sceneggiatore, scenografo. Un grande uomo di cultura", scrive il premier Giuseppe Conte su Twitter.

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