Il film sulla scrittrice sarà presentato nella sezione Riflessi della Festa del Cinema di Roma
La storia della scrittrice Susanna Tamaro, una delle autrici italiane più famose di tutti i tempi, nota soprattutto per il libro “Va’ dove ti porta il cuore” del 1994, arriva al cinema. Lo fa con un documentario che si intitola “Inedita” e che sarà presentato in anteprima assoluta martedì 19 ottobre nella sezione Riflessi della Festa del Cinema di Roma.
Il film, diretto dalla regista trentina Katia Bernardi e realizzato in collaborazione con Trentino Film Commission, racconta la storia di Susanna Tamaro e vede la partecipazione di Roberta Mazzoni, Lorenzo Tamaro, Vicki Satlow e Marko Sosic.
“Va’ dove ti porta il cuore” è stato un caso editoriale da 18 milioni di copie vendute in tutto il mondo, ma Susanna Tamaro è sempre rimasta lontana dai riflettori, segnata anche da una sindrome invisibile che le è stata diagnosticata pochi anni fa: l’Asperger.
Susanna Tamaro e il suo male invisibile nel documentario “Inedita”
“Inedita” rappresenta un viaggio nella storia, nella vita, nei luoghi e nel mondo creativo di Susanna Tamaro che per la prima volta si racconta in maniera inedita e senza filtri.
“Su di me sono state dette una quantità infinita di cose, pessime, cattive, stupide, calunniose, perché io sono una persona mentalmente diversa dalla altre e questo si paga in maniera altissima. Per 30 anni ho fatto una fatica terribile a recitare la parte di Susanna Tamaro, è stato un vero calvario e dunque ho deciso di interromperlo. Voglio riuscire a mostrare la vera persona che sono e che sono sempre stata”, ha confessato la stessa scrittrice.
“Nel mio percorso professionale ‘Inedita’ rappresenta un nuovo racconto con al centro la storia di un modello femminile diverso, una donna fragile, ma determinata e coraggiosa, che ha saputo ingannare l’Asperger usando la scrittura come mezzo e allo stesso tempo come canale espressivo”, ha spiegato Katia Bernardi.
Un film che è “anche e soprattutto la sfida di raccontare, attraverso le immagini e i suoni, una malattia neurologica invisibile. E anche il mio sguardo su questo racconto vuole essere inedito, un’inquadratura laterale, che cerca frammenti di verità attraverso l’uso di archivi, dettagli, suoni, per tentare di restituire la percezione della realtà di Susanna”, ha concluso la regista.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata