Il premio della giuria è infatti a 'Le otto montagne' ( ex aequo con 'Eo' di Jerzy Skolimowski), diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, interpretato da Alessandro Borghi e Luca Marinelli

C’è un po’ di Italia tra i film premiati per la 75/a edizione del Festival di Cannes. Il premio della giuria è andato infatti a ‘Le otto montagne’ (ex aequo con ‘Eo’ di Jerzy Skolimowski), diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch e tratto dall’omonimo romanzo del 2017 di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega. La storia racconta il rapporto d’amicizia tra Bruno e Pietro, interpretati rispettivamente da Alessandro Borghi e Luca Marinelli. Pietro è un ragazzo di città, Bruno è l’ultimo figlio di un paesino di montagna dimenticato. Bruno negli anni resta fedele alla sua montagna, mentre Pietro è colui che va e viene. Il film, prodotto da Wildside e distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Vision Distribution, è stato girato in Val d’Aosta. Nel cast anche Filippo Timi, che interpreta il padre di Pietro. “Con ‘Le otto montagne’ il cinema italiano ancora protagonista”, ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini. La Palma d’Oro è andata invece a ‘Triangle of Sadness’ del regista Ruben Ostlund, che bissa il successo ottenuto nel 2017 con ‘The Square’. Il film, una commedia a tinte cupe, racconta la storia di una coppia di celebrity, Carl (Harris Dickinson) e Yaya (Charlbi Dean), che viene invitata a una crociera lussuosa per super ricchi. Un evento catastrofico trasformerà però il loro viaggio in un incubo. Il Grand Prix è stato assegnato con un altro ex aequo a ‘Close’ di Lukas Dhont e ‘Stars At Noon’ di Claire Denis, mentre Park Chan-Wook, regista di ‘Decision to Leave’, ha ricevuto il riconoscimento per la miglior regia. War Pony, diretto da Gina Gammel e Riley Kough, si è aggiudicato la Camera d’Or, il premio riservato alla miglior opera prima. Song Kang-Ho, protagonista di ‘Parasite’ premitato a Cannes tre anni fa, è stato scelto come miglior attore per la sua interpretazione in ‘Broker’, del regista giapponese Hirokazu Kore-eda’. “Voglio ringraziare tutti coloro che apprezzano il cinema coreano”, ha dichiarato l’attore sul palco. L’iraniana Zar Amir Ebrahimi è stata invece premiata come miglior attrice in ‘Holy Spider’, thriller poliziesco che racconta la storia di un serial killer che prende di mira le prostitute nella città religiosa di Mashhad. Nel ricevere il premio, l’attrice ha dichiarato che il film descrive “tutto ciò che è impossibile mostrare in Iran”. La pellicola, che non ha ricevuto il via libera in Iran, è stata infatti realizzata in Giordania.

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