La regista 90enne: "Sono la prima donna a riceverlo, non è giusto"
“Il momento peggiore della carriera? Forse quando sono entrata nei lager. I negazionisti sono assurdi perché sono tutti là, filmati. Quando sento parlare di negazionisti penso che andrebbero legati alla poltrona e messi di fronte alle immagini. Le guerre sono diventate sempre più criminali, c’è stato un crescendo e questo a scuola non ce lo racconta nessuno”. Così la regista 90enne Liliana Cavani, che stasera a Venezia riceverà il Leone d’Oro alla carriera in occasione dell’apertura della Mostra del cinema. “C’è qualcosa che non funziona nel programma scolastico, è assurdo perché conoscevo tutto della guerra del Peloponneso e nulla della seconda guerra mondiale. Sono successe cose terrificanti, basti pensare ai 9 milioni di morti in campi sterminio”, sottolinea la regista, che a Venezia presenta anche il suo ultimo film ‘L’ordine del tempo’.
Cavani ricevendo il riconoscimento: “Sono la prima donna, non è giusto”
“Sono la prima donna a ricevere questo premio, trovo che non sia del tutto giusto” ha detto Cavani nel discorso durante la cerimonia di consegna del Leone d’Oro alla carriera. “Ci sono donne sceneggiatrici e registe che probabilmente lavorano bene al pari degli uomini. È un quadro che il festival dovrebbe considerare, e dovrebbe considerare anche che le donne possono fare bei film”, aggiunge Cavani. “La Mostra c’è già da tanti anni, è l’ottantesima edizione. È necessario senz’altro un riequilibrio in questo senso. Ci sono tante donne nel cinema molto brave e -conclude- mi auguro che questo inizio abbia un seguito nel tempo”.
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