“Il pubblico italiano tornerà ad avere fiducia nel cinema italiano quando vedrà gli attori italiani entrare nelle produzioni internazionali. E la piccola battaglia che io sto facendo per la quale dico che i ruoli italiani devono essere interpretati da attori italiani è perché nel momento in cui Alessandro Borghi, Sabrina Impacciatore o un Luca Marinelli sono in una produzione internazionale, improvvisamente il pubblico italiano si sente rappresentato in quello che considera essere il cinema di livello A o B”. E’ un passaggio dell’intervista di Pierfrancesco Favino alla Campari Lounge della mostra di Venezia, distribuito dall’ufficio stampa.
“Se invece – aggiunge – noi consentiamo che i nostri ruoli vengano recitati da attori non italiani, cosa unica nel mondo in questo istante, ecco che saremo sempre nello stesso campionato ma per i ruoli di retrocessione”. Al Lido, l’attore ha criticato la scelta di affidare il ruolo di Enzo Ferrari nel film Ferrari di Michael Mann a un attore americano, Adam Driver. “Nessuna Paese al mondo sta consentendo in questo momento a Pierfrancesco Favino di fare, giustamente, Kennedy o Tom Ford”, spiega: “Io sono un po’ stanco di essere additato con un cliché dell’italiano fatto in un certo modo”.