La storia di Priscilla con la benedizione, bagnata dalle lacrime, della stessa moglie di Elvis. Il film di Sofia Coppola strega Venezia e la stessa donna che, fin dai suoi 14 anni e per tutta la vita, ha amato uno dei più grandi miti di sempre della storia americana. La regista, da sempre legata all’Italia dove ha anche le sue origini, è accompagnata al Lido dalla stessa protagonista del film in corsa per il Leone d’Oro (premio già vinto da Coppola nel 2010 con Somewhere). E quando in conferenza viene chiesto a Priscilla Presley un giudizio sull’opera, la moglie di Elvis è visibilmente emozionata: “Cosa mi ha commosso di questo film e in cosa mi sono ritrovata di più? La fine“, risponde Priscilla.
Attraverso i suoi occhi, Coppola racconta il lato nascosto di Elvis, il lungo corteggiamento e il matrimonio turbolento. Ma la storia, fatta di amore, sogni e fama, racconta anche la repentina trasformazione da adolescente a donna di Priscilla. Una trasformazione che ogni ragazza deve affrontare nel suo percorso di crescita, nel suo caso non senza traumi. E forse è anche per questo che l’emozione di Priscilla si tramuta in pianto: “Scusatemi – dice -, è difficile guardare un film su se stessi, sulla propria vita e sul proprio amore. Credo che Sofia abbia fatto un lavoro bellissimo, ha fatto bene i compiti a casa. Le ho dato tutto quello che potevo darle”. “Quando ho letto la sua storia sono rimasta molto colpita. L’ambientazione così particolare, il modo in cui spiega le cose che sempre accadono quando si diventa donne, quando si diventa mamme. È una coppia leggendaria di cui conosciamo però molto poco“, le parole di Coppola, che precisa: “Non è una storia femminista, ma la storia di una ragazzina che diventa donna, di una favola d’amore che però pian piano viene decostruita”. Anche se, per la stessa Priscilla oggi 78enne, l’amore per Elvis non è mai venuto meno nemmeno quando lei stessa ha deciso di lasciarlo. “È stato difficile per i miei genitori capire che Elvis avesse questo interesse per me e perché. Lui era così gentile, rispettava molto il fatto che avessi solo 14 anni e non abbiamo mai fatto sesso, anche se molte persone pensano questo. Abbiamo costruito il rapporto negli anni, fino a quando non sono andata via, non perché non lo amassi. Elvis era l’amore della mia vita, era per lo stile di vita così difficile… penso che qualsiasi donna può capirlo. Ma il nostro rapporto non si è mai rovinato, poi abbiamo avuto nostra figlia e io ho fatto in modo che la vedesse spesso. Era come se non ci fossimo mai lasciati“.
Nemmeno per gli attori è stato facile confrontarsi con il mito di Elvis. “È una cosa che fa spavento e incute timore, ma Priscilla è sempre stata generosa e gentile. Sono stata fortunata, altrimenti avrei avuto più difficoltà”, ammette la protagonista Cailee Spaeny. Per l’australiano Jacob Elordi, già star di Euphoria, calarsi nella parte di Elvis “è stata una montagna da scalare”. “Ma ho messo i paraocchi e sono andato avanti. Sofia ha messo a tacere tutti i miei timori, non c’è spazio per spaventarsi. Si dice sempre che noi attori vogliamo le sfide e questo ruolo -conclude Elordi- è stato decisamente una sfida”.