Dal Lido l'ad di Cinecittà racconta un bilancio tornato in attivo nel 2022: "Ci sono un paio di serie importanti e un grande film con cui siamo in discussione"

Un bilancio tornato in attivo nel 2022, con un utile netto di oltre 1,8 milioni. Un risultato positivo in anticipo di un anno sulle previsioni del piano industriale 2022-2026 con un fatturato di 39 milioni, più che raddoppiato rispetto al 2021, e un primo semestre 2023 che fa ben sperare. Nicola Maccanico, ad di Cinecittà, traccia un bilancio positivo per Cinecittà incontrando la stampa a Venezia durante la mostra del cinema. Il rilancio degli studios annunciato nel 2021 ora vede una conferma di numeri e produzioni, che secondo l’ad attestano l’avvenuto consolidamento. “Cinecittà è tornata pienamente competitiva e attrattiva a livello nazionale e per le produzioni internazionali. L’inizio straordinario del semestre ci consente di immaginare una chiusura dell’anno in crescita e quindi di superare i 39 milioni di ricavi”. Come lo scorso anno, anche il 2023 registra un’alta occupazione di tutti i teatri di posa nel corso dell’anno, impegnati in film, serie televisive e spot, per il 70% di produzione internazionale. Un totale di oltre 50 produzioni, che portano ogni giorno negli studi un indotto di migliaia di lavoratori.

C’è solo un grosso neo che preoccupa Maccanico: lo sciopero di attori e sceneggiatori che sta paralizzando Hollywood, e non solo. Il suo effetto si è già fatto sentire forte e chiaro a Venezia, dove le presenze degli americani sono ridotte al minimo. E Maccanico ammette che la sua diffusione “a macchia d’olio” ha già le sue ricadute su Cinecittà. “Lo sciopero in Usa ha rallentato Cinecittà e potrebbe avere un’incidenza maggiore se dovesse proseguire. Serve molta attenzione, all’inizio era stato percepito lontano da noi invece è un problema serio”, rileva Maccanico in un incontro con la stampa a Venezia durante la mostra del cinema. “E’ presto per noi per dare numeri -aggiunge-, non abbiamo avuto disdette ma il lavoro si è fermato e la situazione a Cinecittà ora è più ‘scarica’. Ma siamo ancora in grado di resistere e avere un risultato più positivo dello scorso anno”.

Un frutto emblematico di questa curva positiva si registra anche a Venezia, dove quattro dei sei film italiani in concorso sono passati anche per Cinecittà durante le riprese: ‘Comandante’ di Edoardo De Angelis, ‘Finalmente l’alba’ di Saverio Costanzo (“Dove Cinecittà è la protagonista”, sottolinea Maccanico), ‘Adagio’ di Stefano Sollima ed ‘Enea’ di Pietro Castellitto. Tra i nomi del cinema che Cinecittà ha ospitato negli ultimi mesi ci sono Luca Guadagnino, Anthony Hopkins, Daniel Craig, Angelina Jolie, Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Charlize Theron, Uma Thurman, Denzel Washington, solo per citarne alcuni.

Per quanto riguarda i progetti in cantiere, Maccanico spiega che “ci sono un paio di serie importanti e un grande film con cui siamo in discussione, ci aspettiamo che quando lo sciopero finirà qualcosa di grande atterrerà qui”. E questo, evidenzia ancora l’ad, anche grazie all’aggiornamento tecnologico promosso con il nuovo piano industriale. Come per l’eccellenza del T18, lo smart stage con ledwall per riprese virtuali tra i più grandi d’Europa per ricreare ambientazioni di ogni tipo, già usato da Roland Emmerich per la serie tv ‘Those about to die’ che sta girando, Angelina Jolie, Joe Wright e lo stesso Pietro Castellitto.

In pieno funzionamento anche i Lumina, il complesso di studi guidato da Cinecittà per rispondere alla crescente richiesta di produzioni, che hanno ospitato anche la serata dei David di Donatello 2023. Un ulteriore impulso arriva dal Piano Cinecittà, contenuto nel Pnrr, per sviluppare nel 2026 gli studios. Sono stati pubblicati i bandi di gara per la realizzazione dei nuovi teatri e la ristrutturazione degli esistenti e tutti i contratti con le società assegnatarie, in linea con il target del 30 giugno 2026 che prevede la conclusione dell’investimento. Il piano tra l’altro porterà alla costruzione di 5 nuovi teatri di posa e alla ristrutturazione di 4 teatri esistenti. Nel 2026 Cinecittà avrà 25 teatri attivi e un aumento di oltre il 60% della capacità produttiva. “In tutto arriveremo a investire 220 milioni, l’80% del Pnrr”, spiega Maccanico. Per quanto riguarda il possibile investimento sui terreni di Torre Spaccata, dopo “il cambio di strategia” di Cassa Depositi e Prestiti il progetto “non è abbandonato ma sospeso”. Quanto all’interesse di Tarak Ben Ammar di creare una Cinecittà 2, Maccanico è chiaro: “Non è interesse di Cinecittà utilizzare il proprio brand per altri progetti”.

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