Il biopic 'Maria' di Pablo Larrain è in concorso all'81esima edizione del Festival

Una diva nei panni di una diva, entrambe legate da quel filo di vulnerabilità, incanto e mistero. Angelina Jolie con la sua aura da Callas conquista il Lido e lascia subito la sua impronta sulla rassegna dimostrando quanto possa funzionare una affinità elettiva. L”immersione totale‘ con cui ha interpretato il ruolo della celebre soprano nel film ‘Maria’, biopic femminile diretto dal regista cileno Pablo Larrain in concorso all’81esima edizione della Mostra di Venezia, emerge dalle parole e dagli sguardi della star hollywoodiana che si è sentita “privilegiata” per il fatto di essere entrata con tutta se stessa in un personaggio diventato mito. “Penso che la porterò con me come un’amica“, ha esordito l’ex compagna di Brad Pitt, avvolta in un abito nero, nel presentare il film in compagnia del regista, di Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino e dei produttori. “Il concetto di ‘diva’ è perlopiù associato a connotazioni negative. Penso di aver reimparato questa parola grazie a Maria, penso di avere una nuova relazione con questa parola. In che cosa mi sono sentita più simile a lei? Sorprendentemente nella parte più morbida di Maria, che non trova nel mondo lo spazio sufficiente per quella apertura emotiva che le apparteneva. Ecco, credo di condividere con lei quella morbidezza, e quella vulnerabilità“, ha sottolineato l’attrice, interprete di una pellicola (prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle) che è vista come un omaggio all’opera lirica, al talento e alla personalità di una cantante dalla vita complessa e travagliata.

 

“Non avevo mai cantato prima di questo film”

Jolie ha interpretato in carriera una regina malvagia, una corrispondente di guerra, un’hacker, una spia internazionale e una sociopatica, e ora sta aggiungendo una soprano al suo curriculum. Non proprio una cantante lirica qualsiasi. “Non avevo mai cantato prima di questo film, nemmeno al karaoke. Se ero una fan dell’opera? Ero più una punk. Amavo tutta la musica, ma probabilmente ascoltavo i Clash più di tutti. Ma poi crescendo è arrivata anche la classica e l’opera”, ha svelato, senza nascondere un lieve imbarazzo. “Mi sono avvicinata alla Callas ascoltandola, ci sono registrazioni in cui lei insegna e sono stata privilegiata perché è stata la mia insegnante. Poi si fa pratica, tanta pratica. Ho fatto pratica per sette mesi, perché quando si lavora con Pablo non si fa nulla a metà. La prima volta che ho cantato, i miei figli erano lì, avevano chiuso le porte perché ero imbarazzata, ero nervosa e tremavo“, ha aggiunto l’attrice che ha strappato applausi al suo ingresso in sala stampa. Insieme a Brad Pitt è lei una delle (tante) celebrità più attese sul red carpet ma proiezioni e incontri con la stampa sono stati pianificati accuratamente per evitare tra i due ex qualsiasi tipo di incontro imbarazzante durante la promozione dei loro film alla Mostra. Pitt sarà in Laguna per la prima del suo film con George Clooney, ‘Wolfs’, il primo di settembre. Nessun incrocio pericoloso dunque. Angelina si vuole concentrare sul ‘suo’ film raccogliendo elogi e consensi, a partire dal regista Larrain: “C’è qualcosa in persone come Maria Callas, ma anche in Angelina Jolie. Queste donne hanno una presenza fisica su un palco, davanti a una telecamera o anche solo in una stanza, e senti l’enorme quantità di umanità che portano con sé. Non c’è stata alcuna lotta per essere Maria Callas e portare quel peso, perché lo ha già”. Una diva dentro una diva. Per conquistare Venezia.

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