Dal romanzo alla serie tv, la storia di un Paese che si è arreso alla dittatura e quella di un uomo che è stato capace di rinascere più volte dalle sue ceneri. Dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso in Parlamento nel 1925 dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Debutta in anteprima mondiale all’81esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ‘M – Il Figlio del Secolo’, la nuova serie Sky Original, presentata fuori concorso, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale, che racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Benito Mussolini. Alla presentazione, uno spazio è stato dedicato allo stesso autore del libro che ha riaffermato: “Lo spettro del fascismo si aggira ancora per l’Europa, ma non sono stato io ad evocarlo con il mio romanzo, o con questo film. Sono state altre forze storiche. Ciò che l’arte, antifascista e democratica, può fare è affogare quello spettro”, le parole di Scurati, seguite da un prolungato applauso della sala stampa.
A interpretare il Duce, uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello, del Nastro d’Argento, della Coppa Volpi a Venezia e del prestigioso Shooting Stars Award al Festival di Berlino. E “antifascista di famiglia e convinto”, come lui stesso tiene a sottolineare non senza emozione, quasi a giustificarsi di quel “dolore” provato sul set accompagnato dal regista Joe Wright: “All’inizio ho avuto tantissimi pensieri – precisa l’attore – perché vengo da una famiglia antifascista, sono antifascista, sono fermamente convinto di questo. Quando mi è stata offerta la possibilità di partecipare a questo progetto i pensieri erano più di uno. Ma poi ho pensato che nel mio piccolissimo era una possibilità di prendermi una responsabilità storica”. Marinelli tiene a evidenziare che “durante gli anni di studio ho imparato a non giudicare mai il mio personaggio. E’ stata una delle cose più dolorose della mia carriera. Ho dovuto sospendere il giudizio per 7 mesi per provare a ‘raggiungere’ il personaggio. Capire perché un passo ha seguito l’altro, anche se per me è incomprensibile. Sono partito da questo allontanando qualsiasi tipo di aggettivo, così come è pericoloso definire queste persone come mostri o demoni: sono purtroppo umani come noi. Parliamo di un criminale a tutto tondo, che si è macchiato di crimini orrendi e ha scelto di fare quello che ha fatto”.
Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), la serie non è il primo lavoro storico del regista Joe Wright: “Sono cresciuto antifascista, di recente abbiamo visto la crescita dell’estrema destra in tutto il mondo. Mi sono sentito responsabile per cercare di capire il processo”, ammette il regista londinese, desideroso di “trasmettere cosa significava vivere in quel periodo”, non senza rinunciare a una dose di contemporaneità affidata alle musiche, da Scarface alla cultura rave degli anni 90 “una specie di collage tra bianco e nero”. Un mix estremo affidato al genio di Tom Rowlands dei Chemical Brothers.Accanto a Marinelli, tra gli altri, nel cast spiccano Francesco Russo che interpreta Cesare Rossi e Barbara Chichiarelli nei panni di Margherita Sarfatti: “Ho letto il suo libro ‘Dux’, ho lavorato sul potere che Margherita esercitava su Mussolini e viceversa che Mussolini esercitava su di lei. Nonostante le donne avessero uno spazio di manovra ridotto. Si usavano un po’ a vicenda. E su questo aspetto con Joe abbiamo lavorato, assieme alla seduzione tout court”.