A dare l'annuncio della scomparsa è stata la sua famiglia: "C'è un grande vuoto nel mondo ora che non è più tra noi"
Cinema in lutto: è morto a 78 anni David Lynch, regista tra gli altri di ‘Blue Velvet’ e ‘Twin Peaks’. La scomparsa di Lynch lascia un’eredità indelebile nel panorama cinematografico e televisivo, grazie al suo stile visionario e inconfondibile.
Morto David Lynch, l’annuncio della famiglia
A dare l’annuncio della scomparsa è stata la famiglia con un post pubblicato sul profilo Facebook dello stesso Lynch: “È con profondo dispiacere che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista, David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più tra noi. Ma, come direbbe lui, ‘Tieni gli occhi sulla ciambella e non sul buco’”.
La sua carriera
Il regista celebre per la sua visione unica e oscura in film come ‘Blue Velvet’ e ‘Mulholland Drive’ e nella serie TV ‘Twin Peaks‘, è morto pochi giorni prima del suo 79° compleanno.
Lynch, un artista alle prime armi, si fece notare negli anni ’70 con il surreale ‘Eraserhead’. Sono seguiti titoli come ‘Cuore selvaggio’ – poliziesco con cui ha vinto la Palma d’oro a Cannes – ‘Lost highway’, ‘The Straight Story’ e ‘Inland empire’. Tra gli attori che apparivano regolarmente nelle sue pellicole c’erano Kyle McLachlan, Laura Dern, Naomi Watts e Richard Farnsworth. Non ha mai vinto un Oscar come regista ma nel 2019 ne ha ottenuto uno alla carriera. “All’Academy e a tutti coloro che mi hanno aiutato lungo il cammino, grazie”, aveva detto all’epoca, dopo aver ricevuto la preziosa statuetta.
La vita di David Lynch
Nato a Missoula (nel Montana) il 20 gennaio 1946, sin da bambino ha mostrato un talento naturale per le arti visive e una passione per i viaggi e la scoperta che lo hanno portato a iscriversi alla Pennsylvania Academy of the Fine Arts e a iniziare un apprendistato decennale come regista di cortometraggi. La pittura è stato il suo primo amore – alcune delle sue opere sono esposte al MoMa di New York – ma è stato col cinema che ha ottenuto la consacrazione.
Sconosciuta la causa della morte ma Lynch, alla rivista cinematografica Sight and Sound, aveva rivelato di essere affetto da enfisema polmonare, aggiungendo che non avrebbe lasciato la sua abitazione per paura di contrarre il Covid o “anche un raffreddore”. “Ho un enfisema da fumo da tanto tempo e quindi sono costretto a casa, che mi piaccia o no”, aveva spiegato il regista, escludendo la possibilità di fare un nuovo filma. “Cercherei di farlo a distanza se fosse necessario” aveva detto, ma “non mi piacerebbe molto”.
Anticonformista e visionario, è così che un amico di infanzia ne parla nel libro ‘Room to Dream’ (2018), che Lynch ha scritto insieme a Kristine McKenna: “David ha sempre avuto un carattere allegro e una personalità solare, ma è sempre stato attratto dalle cose oscure. Questo è uno dei misteri di David”.
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