L'attore-regista: "L'intelligenza artificiale sarà un autentico disastro"
“Non è vero che i cinema sono vuoti. La gente è ritornata nelle sale. Il film di Genovese ha fatto incassi. Dipende soltanto dalla bontà e dall’originalità del film, se è noioso non attira, se non ha un passaparola non funzione. Ci vogliono i film giusti. Quelli al femminile sono i film più interessanti. Infatti sono le donne che portano la gente al cinema e stiamo vedendo esordi da applausi: Valeria Golino ha fatto un lavoro splendido, quando c’è un prodotto di valore va sottolineato. Abbiamo avuto l’esordio di Margherita Buy, di Claudia Gerini. Le storie con le donne attraggono molto di più”. Così Carlo Verdone durante la presentazione di Italian Global Series, il festival che si svolgerà a Rimini e Riccione dal 21 al 28 giugno. “Mi sono dato molto da fare per le sale abbandonate – prosegue Verdone – ho posto il problema poi ho fatto un passo indietro perché ci devono pensare i governatori, i produttori, le associazioni”.
AI grande disastro per i film, bisogna fare battaglie
“L’intelligenza artificiale – denuncia Verdone – sarà un autentico disastro per il nostro cinema. Un mio amico mi ha portato il film ‘Borotalco’ in inglese e la voce di Mario Brega e la mia sono in un perfetto inglese. Manca la calata romana perché è in inglese, poi mi hanno fatto vedere ‘Acqua e Sapone’ in giapponese: perfetto, però il film perde la sua anima”.
“Comunque – conclude Verdone – l’intelligenza artificiale è un problema. Bisogna fare una grande battaglia per non snaturare la qualità del film. Diventa un fenomeno commerciale e quindi io sono dalla parte delle battaglie che vogliono fare i doppiatori, ma anche registi e attori”.
“Ho lavorato pure con la polmonite”
Le ultime due settimane della serie ‘Vita da Carlo’ le ho fatte con la polmonite, avevo due focolai con i polmoni . Il medico mi diceva: ‘ma stia a casa’ e io: ‘non posso perdo tre attori’. E lui sconsolato mi ha detto: ‘prenda questo e mi raccomando non prenda spifferi’. Gli ultimi tre giorni: il fonico mi diceva ti ammiro ma non si sente la voce. E’ vero sembravo un asmatico”.
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