Sesto appuntamento con il progetto curato da Marina Spadafora per LaPresse
Un marchio di moda etica che punta alla sostenibilità ambientale e sociale supportando percorsi di inclusione lavorativa. Questo è ‘Progetto Quid’, cooperativa sociale nata nel 2013 e con all’attivo numerose collaborazioni con grandi brand, vincitore quest’anno, in occasione della quarta edizione del Green Carpet, del premio Responsible Disruption promosso da Camera Nazionale della Moda.
A parlarne a LaPresse è Valeria Valotto, vicepresidente e coordinatrice di Progetto Quid. “Le nostre collezioni prendono vita da eccedenze di tessuti che vengono recuperate e, attraverso processi di upcycling, trasformate in capi di abbigliamento e accessori in edizione limitata”, spiega nella nuova puntata di Fashion with a Mission, curata da Marina Spadafora. Main object del brand, racconta Valotto, è quello di promuovere e favorire l’inclusione e il reinserimento lavorativo di tutte quelle categorie a rischio di marginalizzazione, soprattutto donne, ma anche persone con disabilità fisica o psichica, vittime di tratta e con trascorsi di ‘fragilità’.
Progetto Quid, che ad oggi conta 150 lavoratori, di cui l’85% donne, e con 16 nazionalità rappresentate, fa attività commerciali di tipo ‘B2B’ e ‘B2C’: “attualmente collaboriamo con 25 brand, di cui noi siamo fornitori etici, che comprendono marchi di moda ma anche del lifestyle. Come marchio indipendente abbiamo invece 10 negozi e punti vendita sparsi in tutta Italia”. Tra le attività di co-branding, Progetto Quid può vantare una partnership con Calzedonia con sede anch’essa nel distretto tessile di Verona. “Inizialmente ci forniva il tessuto, in un secondo momento abbiamo cominciato a collaborare alla realizzazione di accessori in cobranding. Attualmente la cooperazione si è strutturata in maniera ancora più articolata attraverso la creazione di una joint venture: continuiamo a essere fornitori etici ma all’interno di un accordo che prende il nome di ‘articolo 14′”. In altri termini, continua Valotto, “noi andiamo ad assorbire quota parte dei lavoratori in collocamento mirato che Calzedonia non è in grado di assorbire all’interno dei propri uffici”.
Oltre a Calzedonia, Progetto Quid collabora anche con marchi come NaturaSì, per cui realizza accessoristica per la casa, Vivienne Westood e Zalando, con il quale quest’anno ha dato vita alla terza capsule collection. Per quanto riguarda i progetti di inclusione lavorativa questi si estendono anche a persone soggette a restrizioni della libertà personale: “Nella casa circondariale di Montorio a Verona gestiamo due laboratori che coinvolgono circa una dozina di persone tra sezione femminile e maschile”, precisa Valotto.
Indice della stabilità economico-finanziaria del brand, che nel 2020 ha registrato un fatturato di circa 10 milioni di euro, sono i numerosi programmi di welfare aziendali attivi, tra cui ‘Liberamente’ che ha visto l’attivazione di 3 sportelli, uno di supporto psicologico-emotivo e di coaching, uno di supporto alle pratiche burocratiche e uno digitale.
Giunge invece alla sua seconda edizione il progetto ‘Crisalis’, dedicato a giovani vittime di tratta che combina elementi di formazione on the job in ambito manifatturiero e laboratori di espressione creativa e soft skills, di cui è un esempio l’empowerment wall collocato all’interno del negozio di Corso di Porta Ticinese a Milano. “Da poco ha preso forma Crisalis 2 che vedrà la collaborazione di un grande brand”, annuncia Valotto senza svelare ancora il il nome del brand.
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