“Nessun effetto Covid sulla creatività degli stilisti di moda. Ma l’imperativo della bellezza, dell’italianità, della qualità rispetto alla quantità”. Parola di Fausto Puglisi, direttore creativo di Roberto Cavalli, storico brand di alta moda, intervistato da LaPresse.
“La bellezza di una creazione, la sua italianità, restano alla base della moda, al di là della pandemia. – spiega Puglisi -. Si faranno molti meno pezzi nelle collezioni, ma molto più belli, curandoli in modo ancora più attento. Io credo in ‘meno prodotto e molto più bello’. E proprio con la moda la gente tornerà a festeggiare la fine di questa emergenza. Avrà molta più voglia di uscire e di vestirsi e di mostrarsi. Nella mia collezione ho puntato come altri stilisti su modelli che mettono in evidenza le gambe nude. La voglia di mostrarsi nel bene o nel male è rimasta nella pandemia, fra selfie e video chiamate. E’ servita anche per affrontare il senso di insicurezza. Il Covid per me ha rappresentato un momento di grande tristezza per le vittime, per chi ha perso persone care, ma anche di crescita personale e umana. La mia creatività però è avulsa dal Covid e già prima della pandemia ha avvertito l’esigenza di interpretare i trend della società, l’esigenza dell’inclusione e dei diritti delle donne e del mondo omosessuale, l’esigenza di abbattere le barriere. E anche l’importanza di vestire la donna vedendo in lei una guerriera e non una gatta morta, insomma donne che indossano i capi per piacere prima di tutto a se stesse che a un uomo”.
Puglisi, stilista molto amato dalle star, prima fra tutte Madonna, parla del modo in cui la gente vive la moda nella nuova quotidianità. La mascherina? “In Asia l’hanno sempre usata. E la mascherina può diventare un complemento di moda. La cantante Myss Keta l’ha resa tale già prima della pandemia, ne ha fatto un elemento di styling e riconoscimento. Ma la mascherina va messa fino a quando la scienza ci dirà che dovremo farlo. Toglierla, quando sarà possibile, sarà bellissimo”.
Ma smart working che ha preso piede col Covid ci ha messo davvero tutti in tuta e pantofole? “A Milano, nel quartiere Pagano, dove abito, c’è un negozio che vende lingerie e liseuse e vestaglie con intarsi in pizzo straordinari. Il comfort e la comodità può essere anche questa eleganza e questa bellezza e non fa rima necessariamente con la sciatteria. Certo, non ci vuole nulla a diventare sciatti e mi auguro davvero che non cadremo mai nella sciatteria, ma che la bellezza ci salverà, anche stando tranquillamente a casa nostra”, risponde il direttore creativo di Roberto Cavalli.