Oltre mezzo secolo da protagonista della moda e del Made in Italy nel mondo, uno stile senza tempo tra toni black and white, beige (e il greige) e soprattutto il celebre blu-Armani, ispirati al cinema americano anni ’20-’30 in un mix elegante tra il classico e il moderno destrutturato, che ha sfondato oltre la passerella arrivando a vestire anche lo sport con lo stesso risultato. L’Italia e il mondo della moda celebrano i 90 anni di Giorgio Armani, emblema di designer indipendente come le sue stesse parole che rimbomberanno per sempre nell’olimpo della moda: “Se ti copiano, è perché stai facendo la cosa giusta”, una delle perle di uno dei personaggi più conosciuti al mondo e di un uomo che ha saputo difendere e rivendicare sempre la sua libertà di pensiero.
Primo di tre figli (gli altri Rosanna e Sergio) di Ugo Armani e Maria Raimondi, giovane studente di liceo nella sua città natale di Piacenza, Giorgio si trasferisce giovanissimo a Milano nel 1949, all’età di 15 anni, diplomato e iscritto poi a Medicina all’Università statale, percorso di studi interrotto per rispondere alla chiamata alle armi. Al termine della leva, verrà assunto come commesso presso la Rinascente fino al 1965. Anno in cui viene assunto da Nino Cerruti per la linea di moda del marchio Hitman.
Sarà il primo passo verso una carriera nata dal basso e arrivata ai vertici assoluti: “Vorrei, con la mia storia, essere un esempio, uno stimolo e ricordare a tutti che il lavoro vero porta lontano”, disse lo scorso anno nel suo discorso tenuto a maggio 2023 in occasione della sua laurea honoris causa in Global Business Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore della sua Piacenza.
Per arrivare però a vedere il suo nome nell’universo delle griffe di moda, bisognerà attendere il 1974 con la linea Armani by Sicons, mentre l’anno successivo fonda l’azienda omonima insieme al compagno Sergio Galeotti (scomparso 10 anni dopo). Da quel momento è una continua ascesa, sempre convinto che “la legge del lusso non è aggiungere, ma togliere”. Con questa certezza, nel 2000 porta il marchio Armani Collezioni in joint venture con il Gruppo Zegna e nello stesso anno il Guggenheim Museum di New York gli tributa una retrospettiva, nel 2002 un accordo con la Safilo per una linea esclusiva di occhiali, la Emporio Armani occhiali.
Poi ancora la Armani Jeans, e una linea di profumi come Acqua di Giò, Black Code e Remix nel 2006 ispirato all’ultimo album di Madonna. Nello stesso anno esce anche la sua biografia, ‘Essere Armani’, scritta da Renata Molho e tradotta in ben dieci lingue. In cinquant’anni di impresa, Armani ha aperto boutique in tutto il mondo, tra cui quella in via Condotti a Roma alla cui inaugurazione nel 2013 parteciparono, tra gli altri, personaggi come Milla Jovovich, Tina Turner, Clive Owen, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore, Laura Biagiotti, Ornella Muti e Sophia Loren.
Nel giugno 2020 si aggiudica il Premio la Moda Veste la Pace, il riconoscimento che l’Organizzazione Mondiale contro le Discriminazioni nella Moda, nell’arte e nello sport African Fashion Gate conferisce ogni anno presso il Parlamento Europeo di Bruxelles, per la sua vivace e coraggiosa attenzione verso le problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale.
Oltre alla collezione Armani Casa, dal 1980 Armani ha disegnato anche i costumi di scena per diversi film che hanno fatto la storia del cinema. Da quelli di Richard Gere per American Gigolò a quelli indossati da Christian Bale ne Il cavaliere oscuro, veste Michael Fassbender e Penélope Cruz in The Counselor, Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street e nel 1999 produde il famoso documentario di Martin Scorsese sul cinema italiano ‘Il mio viaggio in Italia’. E a proposito di Hollywood, attrici come Nicole Kidman, Katie Holmes e Penelope Cruz sono tra le più note ad avere scelto lo stilista italiano per l’abito del loro matrimonio. E non a caso, uno dei suoi più celebri pensieri resta quello sulla sensualità femminile: “Le donne vogliono essere sexy, quindi… le renderò sexy”. Anche se sexy per Armani non è mai stato “mostrare” ma “velare”.
Cinema e non solo, Armani ha anche prodotto diversi dischi di musica ambient e disegnato gli abiti alla cantante Alexia, sposata con suo nipote Andrea Camerana. Nel mondo dello sport, il nome di Armani è legato principalmente alle divise dell’Italia Team olimpico, che veste il marchio sportivo EA7 fin dalle Olimpiadi di Londra 2012 e che lo vedrà ancora una volta protagonista con gli Azzurri alle Olimpiadi di Parigi 2024, e all’Olimpia Milano di basket che prima sponsorizza e poi nel 2008 acquista. Armani firma anche le divise della Nazionale di calcio e ha disegnato in passato la divisa sociale del Piacenza Football Club 1919, squadra della sua città d’origine, della squadra inglese del Chelsea e della Nazionale di calcio inglese. Sempre EA7 dal 2021 è sponsor tecnico del Napoli.