Un viaggio tra antichi artigiani e stilisti moderni, tessuti scomparsi e prodotti all’avanguardia, grandi firme del presente e fashion icons del futuro
Nel 1954, esattamente settant’anni fa, nasceva il Centro di Firenze per la Moda italiana, il cui scopo era l’organizzazione delle sfilate a Palazzo Pitti, luogo di nascita del Made in Italy a opera di Giovanni Battista Giorgini. Veniva, così, consegnato all’anagrafe della Storia, a un passo dal fatidico Boom degli anni Sessanta, lo “stile italiano”, celebrato e apprezzato in tutto il mondo per la propria ricercatezza e qualità. Un ambito nel quale il nostro Paese è diventato leader, riconosciuto a livello internazionale. Ma questa è solo una tappa, tra le ultime, della lunga storia della moda italiana. Essa parte da molto più lontano, affondando le sue radici nel Rinascimento, agli albori del mondo moderno, un’epoca di rinnovamento che investe anche i tessuti, i colori, le tecniche e i gusti sociali. Un percorso complesso e articolato, quello dello stile, che arriva fino a oggi, nel tempo della moda ecosostenibile, del fast fashion delle sfilate e degli influencer di TikTok.
Il libro di Michelangelo Iossa, dedicato alle origini e all’evoluzione della moda italiana, è un viaggio appassionante tra antichi artigiani e stilisti moderni, tessuti scomparsi e prodotti all’avanguardia, grandi firme del presente e fashion icons del futuro, alla ricerca della maestria negli abiti e nel design che ha reso grande il nostro Paese, con un focus particolare sulla genesi e l’esplosione del Made in Italy e sulle sue sfide, dalla metà del Novecento ad oggi. Dal 16 dicembre in libreria.
“La moda italiana non è soltanto un’industria. È anche una gigantesca forma d’arte nonché un rilevante soft power della politica e della diplomazia, in grado di influenzare la percezione pubblica del fascino e della forza di un intero Paese. La moda tricolore è un comparto che scrive le pagine di un eterno racconto fatto di tessuti, miti e riti amati in tutto il mondo“.
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