Circa 100mila persone arrivate allo scalo milanese per la tappa finale del tour che ha girato le spiagge italiane

Questa volta è veramente 'Il più grande spettacolo dopo il big-bang', come la canzone che apre l'esibizione di Jovanotti al Jova Beach Party all'aeroporto milanese di Linate, dopo che Lorenzo ha compiuto varie incursioni sui palchi degli artisti ospiti del mega raduno-festival-dj set che lui stesso ha messo in piedi. "E' una follia", dice guardando la platea sterminata davanti a se sul prato dello scalo milanese. Jova ha vinto anche questa scommessa, rimodellando il concetto di show musicale con un luna park 4.0 in cui lui si diverte da matti, trascinando con il suo ottimismo disarmante ma tremendamente contagioso, anche per chi è scettico di fronte al Jovanotti pensiero. Il Jova Beach Party, dopo un'estate tra le spiagge e una tappa dolomitica, tra concerti spostati per motivi burocratici e polemiche con alcune sigle ambientaliste, arriva in città per una chiusura spettacolare. Dalla tarda mattinata un fiume di persone cammina lungo viale Forlanini chiuso al traffico per raggiungere l'aeroporto. " A fine serata ci aspettiamo centomila persone", dice l'organizzatore, Maurizio Salvadori patron della Trident: cifre esatte non ce ne sono ma il colpo d'occhio è impressionante.

E' una Woodstock senza droghe, di gente normale che dal primo pomeriggio si gode il sole di una giornata mite tra tanta musica come in una giornata al parco. Lorenzo arriva in bici e si materializza sui due palchi minori, regalando una bellissima versione reggae di 'Chiaro di luna' con Paolo Baldini e la sua band. Poi presenta gli altri artisti: Rkomi, gli Ex Otago (con cui improvvisa 'Gente della notte'), la brasiliana Flavia Coelho, la sontuosa Fatoumata Diawara dal Mali (che il cantuatore di Cortona affianca per 'Three little birds' di Marley), l'eccezionale bluesman del deserto africano Bombino dal Niger, gli hitmaker italiani Takagi e Ketra e il dj nostrano da esportazione Benny Benassi, che con il suo dj set potente apre la strada allo show di Cherubini, che parte in modo tradizionale con la sequenza 'Il più grande spettacolo dopo il big bang', Ciao mamma', 'Estate' e 'Gli immortali'. Poi con la hit estiva firmata Dardust 'Nuova era' l'esibizione si trasforma in un dj set suonato, Lorenzo alla consolle e i suoi musicisti che suonano sopra le basi, l'esperimento più interessante musicalmente del Jova Beach Party. Come tutte le feste finali non possono mancare sorprese ed ospiti: e allora ecco Tommaso Paradiso, alla prima uscita dopo l'abbandono ai Thegiornalisti, che canta con Jova la sua 'Felicità puttana'. Si uniscono anche Takagi e Ketra per una corale 'La luna e la gatta' in cui manca solo Calcutta. Parte 'L'ombelico del mondo' e alla batteria c'è Salmo, con lui Lorenzo dà vita a un mashup trascinante. C'è un ospite anche dallo spazio: l'astronauta Luca Parmitano parla della Terra da preservare, leit motiv green di tutto il Jova Beach Party, "una battaglia per questa generazione su cui non ci possiamo dividere", chiosa Jovanotti, che ricorda il lavoro fatto con il Wwf per questo tour. Parmitano intona anche qualche verso di 'Non m'annoio', poi c'è anche il saluto in video di un altro viaggiatore ambientalista, il velista Giovanni Soldini, grande amico del cantautore, che sottolinea l'importanza del tema 'plastic free', soprattutto al mare.

Ma la festa non è finita: con una notte diventata quasi fredda Lorenzo con la sua incredibile energia riscalda il suo pubblico con 'Prima che diventi giorno', 'L'estate addosso', che assume un sapore malinconico da fine delle vacanze, 'Ti porto via con me' e 'Ragazzo fortunato', una profezia che si è autoavverata. Lorenzo Jovanotti sorride felice di fronte al suo luna park fatto di musica e celebrazione della vita: ha alzato l'asticella e ha vinto la scommessa con uno show che è qualcosa di unico e cambia le regole del gioco. Il suo popolo poco prima di mezzanotte è stremato ma torna a casa a piedi con il sorriso, nella notte milanese del derby di San Siro tra Milan e Inter in cui però è Lorenzo l'indiscusso vincitore.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata