Riferimenti letterari, religione, filosofia e viaggi in terre lontane nelle liriche del grande cantautore siciliano

Citazioni colte, riferimenti letterari, rimandi alla storia, alla geografia di luoghi esotici, alla filosofia e alle religioni, alternati al suo sarcasmo pungente, senza dimenticare gli omaggi al rock. Franco Battiato, morto il 18 maggio 2021 a 76 anni, nei suoi testi dallo stile unico è riuscito a coniugare alto e basso, infilando la cultura nella canzone pop, e facendo cantare (e ballare) gli italiani su versi come “Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming”, uno dei passaggi di una delle sue canzoni più famose e fortunate, ‘Centro Di Gravità Permanente’. Ma sono tanti i testi da ricordare nella produzione del cantautore catanese, che ha saputo come nessuno altro in Italia disseminare pillole di cultura nei suoi brani, ma anche commuovere con una canzone d’amore come ‘La Cura’ o suscitare l’indignazione con l’invettiva civile di ‘Povera Patria’.

L’Era Del Cinghiale Bianco (1979)

Profumi indescrivibili nell’aria della sera studenti di Damasco vestiti tutti uguali l’ombra della mia identità  mentre sedevo al cinema oppure in un bar Ma spero che ritorni presto l’Era del Cinghiale Bianco

Up Patriots to Arms (1980)

L’Ayatollah Khomeini per molti è santità Abbocchi sempre all’amo Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso

Prospettiva Nevski (1980)

Un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky e gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.

Bandiera Bianca (1981)

A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata A Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie Uh com’è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore Ho sentito degli spari in una via del centro Quante stupide galline che si azzuffano per niente

Cuccurucucu (1981)

L’ira funesta dei profughi afghani che dal confine si spostarono nell’Iran cantami o diva dei pellerossa americani le gesta erotiche di squaw pelle di luna le penne stilografiche con l’inchiostro blu la barba col rasoio elettrico non la faccio più il mondo è grigio il mondo è blu

Centro Di Gravità Permanente (1981)

Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming. Non sopporto i cori russi la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese. Neanche la nera africana

Sentimento Nuevo (1981)

I desideri mitici di prostitute libiche il senso del possesso che fu pre-alessandrino la tua voce come il coro delle sirene d’Ulisse m’incatena ed è bellissimo perdersi in quest’incantesimo. Tutti i muscoli del corpo pronti per l’accoppiamento nel Giappone delle geishe si abbandonano all’amore le tue strane inibizioni che scatenano il piacerelo shivaismo tantrico di stile dionisiaco la lotta pornografica dei greci e dei latini

Voglio Vederti Danzare (1982)

Voglio vederti danzare come i Dervisches Tourners che girano sulle spine dorsali o al suono di cavigliere del Katakali. E Radio Tirana trasmette musiche balcaniche, mentre danzatori bulgari a piedi nudi sui braceri ardenti

Alexander Platz (1989)

Hai le borse sotto gli occhi come ti trovi a Berlino Est? Alexander Platz aufwiederseen c’era la neve ci vediamo questa sera fuori dal teatro ti piace Schubert?

Povera Patria (1991)

Povera Patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore

La Cura (1996)

Ti sollleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali lo spazio e la luce per non farti invecchiare; e guarirai da tutte le malattie. Perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te

Shock In My Town (1998)

Shock in my town velvet underground Ho sentito urla di furore di generazioni, senza più passato, di neo-primitivi rozzi cibernetici signori degli anelli orgoglio dei manicomi

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