A una settimana dall'uscita 'X2' è il terzo album più ascoltato nel mondo: il primo singolo 'Solite pare', in feat. con Tha Supreme e Sfera Ebbasta, è tra i più trasmessi in radio

A pochi giorni dall’uscita è il terzo album più ascoltato nel mondo: è il primo, attesissimo disco di Sick Luke, ‘X2‘, uscito il 7 gennaio per Carosello Records, distribuzione Virgin/Universal in cd, vinile e su tutte le piattaforme digitali. Il primo singolo, ‘Solite pare’, in feat. con Tha Supreme e Sfera Ebbasta, è tra i più trasmessi in radio. Un inizio incredibile per il suo primo disco, nel quale il producer ha riunito i migliori nomi della scena pop, urban e rap italiana, mixando con estro e innovazione artisti e generi, creando così accoppiate inedite e inaspettate.

“Fare questo disco – ha spiegato l’artista nel corso della presentazione – mi ha aperto un mondo che prima non conoscevo, quello di non usare più solo il computer per fare musica, ma anche chitarre, bassi, nel disco ci sono tante versioni di Sick Luke. Tutti i feat sono stati studiati, sono tutte idee mie”. E così è nato un piccolo gioiello con nomi come Madame, Gaia, Fabri Fibra, Gazzelle, Coez, Carl Brave, Emis Killa e tantissimi altri.

Nel disco ci sono tante mie sfaccettature

“Nel disco – racconta Sick Luke – ci sono tante mie sfaccettature, tanti stili, io cambierò sempre, già le cose nuove che sto facendo sono diverse da quelle che stanno nel disco. C’è sempre un’evoluzione. Stiamo unendo generi e sta nascendo qualcosa di nuovo. Bisogna sempre andare avanti, in modo che la musica arrivi sempre a più persone”.

Nonostante l’esordio boom, il producer si schermisce: “Non mi aspettavo tutto questo successo, così tanti ascolti, tutto il disco in classifica. A me piace fare musica, è la mia passione più grande e sperimentare è sempre una cosa bella. E nel disco lavorare con tutti questi grandi artisti mi ha dato una grande felicità. Quando lavori a un progetto con altri artisti, tu sei il direttore d’orchestra ma l’artista ha la sua libertà. Qui invece, essendo il mio album, ho potuto decidere davvero tutto io”.

Il risultato è un disco che sintetizza perfettamente, in 17 brani, l’universo sonoro del producer partendo dalle influenze trap per arrivare a quelle indie/alternative fino al pop. Un disco che è manifesto dello stato attuale della musica italiana: contemporanea e che travalica ogni confine di genere.

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