Sarà disponibile da venerdì su etichetta Epic/Sony Music

Torna Anastasio, dopo due anni di assenza dalle scene, e lo fa con un album completo, maturo e che contiene tutti gli aspetti della musica e dell’evoluzione di questo artista. È ‘Mielemedicina’, che sarà disponibile da venerdì su etichetta Epic/Sony Music. La lunga attesa, dopo l’album di debutto ‘Atto zero’, non è strettamente legata alla pandemia, come spiega l’artista a LaPresse: “Io impiego molto per elaborare i brani, ho sempre tempi lunghi, per tornare con qualcosa di nuovo. E in quest’album c’è molto di nuovo, anche dettato dall’aver scoperto la poesia, qualcosa di bello ma difficile. Noi stessi cambiamo opinione su una poesia a seconda dei nostri stati d’animo”. Da questo punto di vista, dunque, la pandemia “ha influito, ma indirettamente, semplicemente perché vivere meno ha influito sulla capacità di scrivere. Non sono uno di quelli che dice ‘mi sono bloccato’, probabilmente ci avrei messo lo stesso tempo”.

Il disco contiene 9 brani inediti tra cui il primo estratto ‘Assurdo’ e il nuovo singolo, da venerdì 25 febbraio in radio, ‘E invece’. Ci sono canzoni ispirate a temi biblici come ‘Babele’ e ‘Simbolismo’, altre con grandi incursioni nel jazz come ‘Tubature’ con Stefano Bollani, e capolavori come ‘L’impero che muore’ e ‘L’uomo, il cosmo’ a chiudere l’album. Per arrivare a questa tracklist, spiega Anastasio, “ho fatto una selezione, per un disco che fosse più equilibrato: conta molto, ascoltando tutto l’album di seguito”. Le nove canzoni comunque “mi sono tutte care, ho messo dentro tutti brani a cui voglio bene”.

Il titolo del disco nasce da una frase dello scrittore latino Lucrezio: “Quando i medici vogliono dare ai bambini il ripugnante assenzio, ricoprono prima i bordi della coppa con uno strato di miele biondo e zuccherato, e il fanciullo imprevidente, le labbra sedotte dalla dolcezza, inghiotte nello stesso tempo l’amaro infuso e, ingannato ma non vittima, ne riceve forza e salute”.

Il disco porterà anche a un tour, al via il 6 aprile da Bologna, che recupera le date annullate nel 2021. L’artista non vede l’ora di tornare sul palco: “Mi sono ritrovato con un repertorio più che triplicato”. Ed è contento soprattutto per le maestranze, le più colpite dal lungo stop: “Non si può stare due anni fermi. È stato lasciato fermo un intero settore, lo Stato ha avuto altre priorità, e posso capirlo. Però questo è un settore che vale molto, e tante persone hanno dovuto cambiare lavoro. Ora è il momento di ripartire con i concerti”.

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