Era il 1° marzo 2012, solo tre giorni dopo Dalla avrebbe compiuto 69 anni. Il mondo della musica rimase improvvisamente orfano di uno dei più grandi geni degli ultimi decenni
Sono passati 10 anni da quando arrivò improvvisa una notizia che nessuno si sarebbe mai aspettato: Lucio Dalla stroncato da un infarto nella sua camera d’albergo a Montreux, in Svizzera, dove la sera prima aveva tenuto un concerto, per il suo tour. Era il 1° marzo 2012, solo tre giorni dopo Dalla avrebbe compiuto 69 anni. Il mondo della musica rimase improvvisamente orfano di uno dei più grandi geni degli ultimi decenni, un uomo che con le sue canzoni ha attraversato gli anni e i generi musicali, con leggerezza, ironia, profondità e grande maestria, in qualsiasi registro decidesse di esprimersi.
Solo pochi giorni prima, tutta l’Italia lo aveva potuto ammirare ancora una volta in tv, grazie al Festival di Sanremo. Il 14 febbraio era infatti tornato sul palco dell’Ariston a quarant’anni dall’ultima partecipazione, accompagnando il giovane cantautore Pierdavide Carone con il brano ‘Nanì’, del quale era anche coautore. Il 18 febbraio, nella serata conclusiva, assieme a Carone eseguì per l’ultima volta il brano, e fu anche l’ultima apparizione televisiva dell’artista. Pochi giorni dopo partì per il tour europeo da Lucerna, in Svizzera, la sera dopo fece tappa a Zurigo e il 29 febbraio a Montreux. Qui il concerto, che sarebbe poi stato l’ultimo, all’Auditorium Stravinski Concert Hall. Proprio il mattino dopo fu stroncato da un malore fatale, e fu il collaboratore Marco Alemanno a scoprire per primo il decesso, pochi minuti dopo.
Per primi i frati della basilica di San Francesco d’Assisi diedero la notizia al mondo, alle 12.10. Da quel momento il cordoglio e anche lo sgomento, per una morte davvero inattesa e un lutto doloroso, furono generali.
Dalla è stato uno dei più innovativi e versatili cantautori della musica italiana, alla ricerca costante di nuovi stimoli e orizzonti. Ha attraversato molte fasi nella sua produzione musicale, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica, fino alla canzone d’autore, per arrivare anche al pop, alla dance, a incursioni nella musica classica. Ha lasciato in eredità capolavori che sono pietre miliari della musica italiana: da 4/3/1943 a Caruso, Piazza Grande, Canzone, Cara, Disperato Erotico Stomp, Come è profondo il mare, Ayrton, Nuvolari, e un elenco che potrebbe essere interminabile. Storiche le collaborazioni con Ron, poi con Gianni Morandi e Francesco De Gregori per due tour indimenticabili che hanno davvero fatto la storia della musica italiana. Ma Dalla era più di tutto questo. Era un genio della musica, di cui si continuano a scoprire aspetti inediti e sfaccettature nuove anche dopo anni dalla sua scomparsa, e al quale tanti musicisti di oggi si ispirano ancora, e si ispireranno sempre, per dare alla loro arte un respiro ancora maggiore.
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