La cantante annuncia il Back to the Future Live Tour
Un tour grandioso, con tante tappe in giro per l’Italia, che prenderà il via il 28 maggio all’Arena di Verona: è il ‘Back to the future’ di Elisa, un vero e proprio festival itinerante con la sostenibilità al centro. Al punto che questa mattina, nel corso della presentazione a Milano, Marina Ponti, direttrice della campagna Sdg Action dell’Onu sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, ha nominato l’artista prima ‘Alleata’ della campagna delle Nazioni Unite. Tutto il tour di Elisa è incentrato sull’obiettivo di impattare il meno possibile sull’ambiente, per quella che per la cantante è ormai una vera e propria scelta di vita.
Così l’artista ha deciso di agire concretamente, e ne ha fatto alcuni esempi: “Quello che cerchiamo di fare rispetto alle tournée precedenti è ridurre la quantità di tir, in ogni caso trovare parte delle strutture sul posto e far girare meno materiali. Stiamo progettando anche un sistema di luci che richieda meno spazio. Stiamo puntando ad avere un unico tir per tutto”. In un tour di queste dimensioni sarebbe una conquista importante, oltre che difficile per la carenza di infrastrutture nel nostro Paese. “Non ci sono venue alimentate da pannelli solari per la musica in Italia – spiega Elisa -, in Europa sì. Qui non c’è ancora carburante ecologico per i camion. Noi dobbiamo accelerare questo processo”.
Non solo ambiente, comunque: al centro ci sarà ovviamente la musica, ed Elisa si esibirà in tanti luoghi spettacolari e suggestivi (ad esempio ad Aosta al Forte di Bard), in piazze, in luoghi di mare, di montagna, da Nord a Sud. “Mi è stato anche proposto di fare tutti i concerti di giorno, con luce diurna. Ma ho detto di no perché bisogna essere realisti e noi dobbiamo restituire al pubblico un po’ di magia, soprattutto dopo questi due anni. Altrimenti non fai amare la sostenibilità alle persone. Quello che deve cambiare è l’atteggiamento quotidiano, e io spero di ispirare in questo senso. Non voglio che la sostenibilità tolga qualcosa alla magia e anche alla leggerezza del concerto, che è sacrosanta”.
Comunque, nel corso degli show, “avremo parti che in qualche maniera parleranno di sostenibilità, sto lavorando per avere anche delle parti poetiche, ma sempre restando in un ambito artistico. Per il resto si troveranno talk durante il giorno, del problema si parlerà di giorno nel villaggio, ma poi il concerto deve essere uno sfogo”. I concerti saranno infatti accompagnati da iniziative sul territorio e da veri e propri ‘villaggi’ della sostenibilità. “È bello anche il fatto – sottolinea Elisa – di dare un po’ più spazio anche alle aziende più piccole, locali, partendo ad esempio dal cibo. È come se fosse un nuovo tipo di festa di paese, con tanti valori che si parlano tra loro. Il contenuto è più importante della forma”.
Ferdinando Salzano, di Friends & Partners, che organizza il tour, ha sottolineato: “Elisa ci ha trasmesso, come fosse una sorta di meraviglioso sogno, qualcosa che aveva dentro da anni. La sostenibilità ha bisogno di progettualità, per produrre qualcosa di importante. Non può essere moda, deve essere uno stile e ognuno deve metterci un pezzettino del suo. Credo che non sia mai stato fatto un binomio così forte tra musica e ambiente. È un tour stranissimo anche dal punto di vista del concept, passiamo dai castelli alle cave, dalle nevi estive ai parchi. Faremo 40 date, che è la prima parte, partendo dall’Arena di Verona, dove saranno cinque giorni di festa straordinaria. A settembre arriveremo a Milano e Roma”. Al Festival Heroes, di cui Elisa è direttrice artistica, dal 27 al 31 maggio a Verona con gli spettacoli in Arena, è stato anticipato al momento che tra gli ospiti ci saranno Rkomi, Marracash, Elodie.
Elisa conclude: “Facevo il mio show non pensando a quanti tir servivano, oggi ci penso. Non posso cambiare tutto subito, ma posso fare quello che è nella mia disponibilità. La plastica l’ho bandita già da due tour, con distributori d’acqua e bicchieri di carta riciclata. Io sono una goccia e cerco di trovare altre gocce, solo insieme possiamo lasciare un segno significativo. Essendo un’artista che può parlare a tante persone ho questa possibilità. Farò tutto quello che posso fare, mi sento in dovere di fare questo per il mondo, per la natura che ho sempre amato. Per me oggi ignorare questo problema è folle”.
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