Dopo la Kermesse pronto il tour nei club di tutta Italia da aprile a giugno
Mr. Rain si presenta a Sanremo con ‘Supereroi’, una canzone autoprodotta e scritta con Federica Abbate e Lorenzo Vizzini, portando sul palco dell’Ariston l’argomento che più gli sta a cuore e che è da sempre l’ispirazione per le sue canzoni: la lotta alla depressione, in particolare tra i giovani e giovanissimi, e la capacità di chiedere aiuto, che fa diventare, appunto, supereroi. “Sto passando mesi bellissimi, sto coronando il mio sogno”, racconta Mattia Balardi, 31enne di Desenzano che vanta già circa 700 milioni di streaming dei suoi brani precedenti, contenuti nei suoi primi tre dischi. “Ho trovato una persona vera – dice riferendosi al manager Francesco Facchinetti -. Questa è la prima canzone che ho scritto da quando collaboro con lui. Faccio musica non solo per divertimento, ma per cercare anche di dare una mano agli altri attraverso tutto quello che ho vissuto. La cosa bella di fare musica è che capisci che indirettamente dai una mano a chi ascolta quel pezzo. Questo brano parla di imparare a chiedere aiuto nei momenti difficili, io ho passato un momento molto cupo e da lì ho iniziato un percorso di crescita personale e ho imparato a chiedere aiuto. E sono tornato finalmente a vivere, chi chiede aiuto è un supereroe”.
Facchinetti spiega: “Lui vuole che i giovani affrontino quello che noi degli anni Ottanta non conoscevamo proprio, il lato oscuro. Sono molto felice di aver iniziato un’avventura con questo ragazzo che ho inseguito per 4 o 5 anni. Un giorno ci siamo incontrati ad aprile dell’anno scorso e abbiamo deciso di intraprendere un percorso insieme. La prima cosa che è capitata è stata il primo maggio. Ha già fatto tante cose, ma è come se fosse rimasto sempre un po’ nell’underground”. Ora Sanremo: “Gli artisti devono avere una discriminante, un prima e un dopo, canzoni che definiscono il percorso e speriamo che questo pezzo possa esserlo”.
Mr. Rain guarda già al palco dell’Ariston: “Sto coronando il mio sogno, sono felicissimo e non vedo l’ora di diffondere questa mia esperienza. Sto provando a entrare a Sanremo da molto tempo, ma credo molto nel destino e questo è il pezzo giusto nel momento giusto. Mi sento pronto anche come artista e cercherò di vivere questa esperienza nel modo più positivo possibile. Sul palco sto portando la mia vita e per me è fondamentale portare questo argomento a Sanremo”.
Un nome d’arte che lo definisce (“Scrivo solo nei giorni di pioggia, e mi dispiace perché vorrei scrivere di più”), Mattia racconta che il suo supereroe “è mia madre, Francy, e poi tutte le persone a cui voglio bene”. Una mamma svedese che “suona pianoforte e chitarra come me e forse ho preso da lei. La Svezia mi ha contaminato”. In ogni caso, Sanremo non è un punto d’arrivo: “Io mi sento sempre all’inizio e mi metto perennemente in sfida con me stesso”. E si gode l’emozione di conoscere alcuni suoi idoli: “Arrivo a Sanremo come se fossi un fan, Ultimo per me è il top, anche Mengoni, la vivo come una festa. In realtà tifo per tutti, non mi interessa la gara ma portare quello che sono alla gente, e credo sia quello che vogliono fare anche gli altri”.
Dopo l’esperienza del Festival è già pronto un tour, i cui biglietti saranno in vendita da domani, nei club di tutta Italia da aprile a giugno. Ma prima l’Ariston, con la responsabilità di sapere che tantissimi giovani lo vedranno e ascolteranno le sue parole: “Amadeus ha fatto un lavoro gigante su Sanremo, facendo appassionare anche i più giovani e i più piccoli. Io ho due sorelle più piccole che hanno iniziato a guardare il Festival da quando c’è lui”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata