L'ultimo saluto all'artista scomparso il 22 agosto a 80 anni. Presenti anche Pupo e Morandi
L’ultimo saluto a Toto Cutugno nella Basilica dei Santi Nereo e Achilleo in viale Argonne a Milano. Le esequie del popolare cantautore, scomparso il 22 agosto a 80 anni, prendono il via alle ore 11. Già prima dell’inizio della cerimonia, tante le persone accorse per salutare uno dei simboli dell’italianità nel mondo.
Chiesa gremita, fan cantano ‘L’italiano’
La bara è arrivata in chiesa sulle note di “Africa” dei Toto. Fuori dalla basilica, gremita di amici e parenti, centinaia di fan del cantautore, che hanno a lungo applaudito e cantato ‘L’italiano’.
Presenti anche Morandi e Pupo
Tanti anche i rappresentanti della musica presenti alla cerimonia. Tra questi Gianni Morandi e Pupo (Enzo Ghinazzi). “Un grande uomo, un grande amico, un grande artista“, ha detto Pupo di Cutugno.
Morandi: “Grande autore e interprete”
“Ho grande rispetto per Toto. Negli ultimi tempi non l’avevo visto molto, ma l’ho frequentato tanto e lo conosco da una vita“. Lo ha detto Gianni Morandi uscendo dalla Basilica. “Riconosco la sua arte come interprete ma soprattutto come autore. ‘L’Italiano’ è una delle canzoni italiane più famose al mondo. Ma non ha scritto solo quella. Ha scritto per tanti artisti e per tanti interpreti internazionali. Gli devo tanto rispetto e tanta amicizia. È stato un po’ bistrattato in Italia? Io credo di no, qualcuno diceva che era un cantautore troppo popolare, io dico che è stato a livello di tutti gli altri. Piaceva non solo in Italia, ma anche all’estero”.
Pupo: “Le sue musiche immortali”
“Io sono qua perché volevo molto bene a Toto, lo stimavo molto come artista. In genere non sono per andare ai funerali, ci partecipo mal volentieri, credo non andrò manco al mio. Quindi sono qui perché veramente era una persona speciale“. Così Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, all’uscita dal funerale di Toto Cutugno. A chi gli chiede se Toto Cutugno è dovuto morire per essere riconosciuto come un artista internazionale, ha risposto “questo è un destino che purtroppo accomuna parecchi artisti di una certa categoria. Come potete sentire le sue musiche e le sue melodie sono immortali” mentre indica le persone che stanno intonando “L’italiano”. “Queste sono melodie immortali, non so se tra 50 anni canteranno ancora le canzoni, io spero di sì, i ragazzi di oggi. Speriamo”.
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