Grandissimo successo per la prima data a Milano dell'Eras Tour
La Diva Globale dopo una lunga attesa è atterrata a San Siro per il primo dei due concerti dell’Eras Tour, il tour dei record che, solo nel 2023, ha superato il miliardo di dollari di incassi. La doppia data milanese (la popstar Usa replica domenica 14 luglio) ha generato un indotto di 180 milioni di euro, secondo Confcommercio. I fan di Swift hanno iniziato ad accamparsi fuori dal Meazza a inizio settimana ma è da venerdì che le legioni di Swifties sono diventate numerose. Un popolo eterogeneo, in gran parte giovani della Generazione Z ma non solo. Le Swifties, in realtà, perché il pubblico è al 90% femminile. Come le quattro figlie di Scott, 54 anni, dalla Virginia, che indossa una maglia del Milan con il numero 13, il lucky number di Taylor, che ha portato le sue ragazze, bionde, Wasp (White Anglo-Saxon Protestant, ndr) e sorridenti, a vedere la loro idola in Europa. Prossime tappe per la famiglia, Gelsenkirchen e Amburgo, in Germania, dove Scott si farà confezionare la stessa maglia con le squadre di calcio locali. “In Europa era più facile trovare i biglietti”, racconta a LaPresse, spiegando la presenza dei tanti americani stasera a San Siro. “Ma io – ci confida – preferisco Springsteen anche se quello di Taylor è un grande show e poi lo faccio per fare felici loro”, dice indicando la sorridentissima prole.
“Siete il miglior pubblico del mondo”
Poi alle 19.58 arriva lei e spazza via i dubbi di chi si chiede il perché di questo successo mondiale. La 34enne della Pennsylvania non è più solo la fidanzatina d’America, è la Regina mondiale del pop per varie ragioni. Prende il palco e lo domina: body glitterato e la sicurezza di chi sa fare questo mestiere. Intorno a noi due tenere pre-adolescenti scoppiano in lacrime sulle note di ‘Miss Americana and The Heartbreak Prince’, una canzone pop come tante altre ma che nelle mani di Taylor diventa incantesimo. La songwriter imbraccia una chitarra rosa, a ricordare le sue radici country e si rivolge al pubblico italiano. “Sono passati 13 anni dall’ultima volta a Milano e per tutto il tour dicevo ‘non vedo l’ora di essere qui a fare festa con gli italiani’. Prometto di non lasciare passare mai più cosí tanto tempo. Siete il miglior pubblico del mondo“, dice Taylor e San Siro esplode. Il concerto è diviso in sezioni, una per ogni periodo della sua carriera, da qui il titolo ‘Eras Tour’, con relativi cambi d’abito. Il classico copione dello show pop ma sarebbe ridicolo liquidare tutto questo con il cinismo da vecchi rocker, come ha fatto Dave Grohl dei Foo Fighters, accusando Swift di suonare in playback (in realtà i musicisti sono relegati al lato del megaschermo). Certo le canzoni sono basiche ma è l’interpretazione e la connessione con il suo pubblico l’X Factor di Taylor, che parla di relazioni tossiche con gli ex regalando una lacrima e un sorriso smagliante alle ragazze del pubblico, perché entra in sintonia con loro, cosa che, ahimè, un rock che guarda solo indietro non riesce più a fare. Infatti i più intelligenti si inchinano alla nuova Princess, come Springsteen, conquistato dalla ragazza della Pennsylvania, dopo l’ascolto di un suo album in un viaggio in auto dall’aeroporto a casa imposto dalla figlia Jessica o come Bono degli U2 che ha fatto trovare un mazzo di rose e una cassa di Guinness a Taylor in occasione del suo concerto a Dublino dell’Eras Tour.
La commozione, le ‘Surprise Songs’ e il finale
Il buio cala su San Siro e Swift si siede al piano e intona un pezzo scritto durante il lockdown, ‘Champagne Problems’, “che non avrei mai pensato di suonare in uno stadio a Milano”. È un momento di grande intensità e la ragazza si prende l’ovazione assordante del pubblico, piangendo. “Vi amo tutti”, dice in italiano. E suona sincera. ‘Shake it off’, paradossalmente l’unica vera hit globale della regina del pop mondiale, trasforma San Siro in una discoteca, illuminata dai braccialetti luminosi che hanno tutti gli oltre 60mila di San Siro. Arrivano anche le due ‘surprise songs’ fuori dalla scaletta, con lei da sola sul palco, una alla chitarra, acustica un mash-up di ‘Wonderland’ e ‘The One’, l’altra al piano un medley tra ‘I almost Do’ e ‘The moment I knew’. Lo show di durata springsteeniana, oltre 3 ore, dell’artista americana va verso la fine, con la protagonista che ora impersona la brava ragazza preppy bionda della Ivy League con polo in stile Ralph Lauren e jeans ma ormai Taylor ha già stravinto. Anche l’Italia è conquistata. E potranno sembrare trucchi da popstar che ogni sera ripetono di essere di fronte al miglior pubblico del mondo. Ma Swift probabilmente non vede l’ora di tornare sul palco di San Siro domenica sera.
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