Il tenore: "La realtà ha superato i miei sogni più sfrenati. Mi piace pensare al futuro"
È una delle voci più immediatamente riconoscibili del pianeta: Andrea Bocelli è amato da diverse generazioni, culture e confini, noto per indurre le lacrime in sole tre semplici parole: ‘Con Te Partirò’, o nella sua performance inglese, ‘Time to Say Goodbye’. Quest’anno celebra il trentesimo anniversario della sua carriera con una nuova compilation, ‘Duets‘, che comprende sia collaborazioni precedentemente pubblicate che nuove di zecca dei suoi lavori più noti, oltre ad alcune sorprendenti cover contemporanee, e l’uscita di un nuovo film-concerto, ‘Andrea Bocelli 30: The Celebration’, che arriverà nelle sale venerdì.
“Amo le voci fin da quando ero bambino, e mi piace molto condividere il palco con grandi artisti, quindi, in questo album, ci sono i migliori duetti che ho fatto nella mia vita”, ha detto il tenore in una lunga intervista ad Associated Press. “Dal primo, ‘The Prayer’ con Celine Dion, fino all’ultimo, come ‘Perfect’ con Ed Sheeran e molti altri – aggiunge Bocelli riguardo l’album rimasterizzato e remixato per ottenere il miglior suono possibile – La cosa più importante nella voce è essere riconoscibili, dare emozione”. Quella con Sheeran è stata una collaborazione interessante perché quando Bocelli tentò per la prima volta di cantare ‘Perfect’, il cantautore inglese non ne era un fan. “Non gli piaceva quello che facevo perché cantavo in uno stile pop – ricorda – Voleva ascoltare la mia voce in uno stile operistico”.
Sheeran si è recato a casa di Bocelli in Toscana e la canzone è stata trasformata: “Aveva ragione perché poi il pezzo ha avuto un enorme successo”. E quando gli viene chiesto se ci fosse qualcuno che gli sarebbe piaciuto aggiungere alla raccolta di duetti, Bocelli risponde: “Mi piacerebbe moltissimo cantare con Maria Callas o (Renata) Tebaldi o Magda Olivero. Tanti grandi, incredibili cantanti, che però purtroppo non ci sono più”.
In trent’anni di carriera, Bocelli si è esibito per presidenti, papi e in stadi da sold out in tutto il mondo, oltre ad aver venduto quasi 90 milioni di dischi: “La realtà ha superato i miei sogni più sfrenati – riflette – ma non mi piace pensare con nostalgia al passato. La mia prima volta sul palco è come se fosse ieri, il tempo è passato così velocemente, e ora mi piace pensare al futuro.”
“In Italia abbiamo un’espressione molto famosa – aggiunge Bocelli – ‘Ai posteri l’ardua sentenza’. Ma sento che il mio pubblico ha un grande affetto per me, quando qualcuno per strada mi dice, ‘Grazie per la tua voce, per la tua musica’, penso che la missione sia compiuta”.
In ‘Duets’, Bocelli canta in italiano, inglese, francese, spagnolo e si è cimentato anche con il cinese, “solo poche righe ma è stato difficilissimo”. Si esibisce in generi diversi, lavorando con superstar latine come Karol G e Jennifer Lopez e musicisti country come Chris Stapleton e Shania Twain: “Mi piacerebbe provare a cantare jazz – dice – ma è troppo difficile per me perché devi vivere nella giusta atmosfera, imparare giorno dopo giorno, è troppo lontano dalla mia esperienza di vita”.
C’è davvero poco che Andrea Bocelli non abbia fatto in questi ultimi tre decenni, ma l’obiettivo finale ora è intriso di fede. “Sono stato molto fortunato e ho raggiunto l’affetto della gente – conclude – Ora devo cercare di meritarmi l’affetto di Dio. È più difficile”.
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