Laura Boldrini (Pd): "Testi hanno dei tratti di sessismo e misoginia". Gualtieri: "Nessuna censura ma la sua presenza avrebbe diviso la città"
Cresce la polemica sulla presenza di Tony Effe al Capodanno di Roma e al prossimo Festival di Sanremo. Secondo il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri : “Non c’è nessuna censura, non stiamo parlando del diritto sacrosanto di Tony Effe di esprimersi e di fare concerti a Roma ma dell’opportunità di utilizzare risorse pubbliche dell’amministrazione, e quindi dei cittadini, per fare di lui uno degli ospiti del concerto di Capodanno”. Così il sindaco di Roma torna sulla decisione del Comune di Roma di non far cantare Tony Effe al concerto di Capodanno. “Nel momento in cui è risultato evidente che quella scelta avrebbe diviso la città e urtato la sensibilità di tanti abbiamo ritenuto opportuno chiedere un passo indietro perché per noi il concerto di Capodanno deve unire e non dividere la città”.
Ne parla anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. L’esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma per i suoi testi definiti sessisti? “I testi di questo trapper hanno dei tratti di sessismo e misoginia, in qualche modo sdoganano il maltrattamento delle donne che possono essere considerate in modi sprezzanti. Un’amministrazione pubblica che si occupa di tutelare le donne, deve tener conto di chi invita”. Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, l’ex presidente della Camera e deputata Pd Laura Boldrini, intervistata da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Esclusione dal 31 dicembre capitolino giusta allora? “Se questi sono i testi si, sennò” ci sarebbe “un incitamento alla violenza che sarebbe in contrasto con la politica del Comune”.
Il caso Sanremo
Tony Effe però si esibirà anche a Sanremo: giusto che partecipi al Festival? “Quando ci sono di mezzo strutture pubbliche che fanno una battaglia per la parità, e la Rai c’è l’ha nel contratto – ha detto a Un Giorno da Pecora Boldrini – credo ci debba essere coerenza. La libertà di questi signori non è illimitata”. Quindi per lei Tony Effe non dovrebbe cantare neppure sul palco dell’Ariston? “Per come vedo io la logica del Comune di Roma vale anche per Sanremo. Se lui vuole diventare il trapper che considera la violenza sulle donne motivo di godimento per le donne” fa “una cosa molto grave di cui si dovrebbe assumere la responsabilità”.
Carlo Conti: “Lui e Fedez a Sanremo canteranno e basta”
Della presenza di Tony Effe a Sanremo ha parlato anche il conduttore e direttore artistico Carlo Conti, ospite questa sera di Bruno Vespa a ‘Cinque minuti’ su Rai1. “Fedez e Tony Effe faranno guai? Ma no, non lo so. Sono due ragazzi intelligentissimi, lì canteranno e basta. Ne sono sicuro. Poi fanno parte del colore e del calore, quindi staremo a vedere”, ha detto Conti.
Il Codacons: se salta Capodanno deve saltare anche il Festival
Se sarà bloccata l’ esibizione di Tony Effe al concertone di Capodanno a Roma, la stessa misura deve valere anche per il prossimo festival di Sanremo dove il rapper, nonostante i suoi testi violenti e sessisti, è stato accolto a braccia aperte dalla Rai e da Carlo Conti. Lo afferma il Codacons, commentando le ultime indiscrezioni secondo cui il Campidoglio starebbe per invitare l’artista a fare un passo indietro e rinunciare ad esibirsi nella Capitale.
“Non si capisce perché se i testi di Tony Effe sono troppo violenti e offensivi verso le donne per il concerto di Capodanno, gli stessi testi possono andare bene per un evento nazional popolare come il festival di Sanremo – afferma il presidente Carlo Rienzi – Una ipocrisia inaccettabile e ci chiediamo dove fossero le donne dei vari partiti politici quando il Codacons ha chiesto alla Rai e Carlo Conti di non consentire la partecipazione a Sanremo di rapper e trapper autori di testi violenti e sessisti”.
“Rispetto al concerto di Capodanno è estremamente più inopportuna la partecipazione di Tony Effe al festival di Sanremo, evento che ha un seguito immensamente maggiore, e siamo scandalizzati dal fatto che oltre al Codacons nessuno abbia protestato per la assurda decisione di Carlo Conti e della Rai di invitare al festival rapper, non solo Tony Effe, responsabili di testi gravemente lesivi delle donne e potenzialmente pericolosi per il pubblico più giovane”, conclude Rienzi.
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