L'autrice porta in gara 'Eco': "L'ho scritta pensando a mio fratello"

Giovane, poetica, determinata. Tra pochi giorni Joan Thiele parteciperà per la prima volta nella sua vita al Festival di Sanremo 2025 con l’obiettivo di divertirsi e lasciarsi andare, come se si trattasse di un concerto. “Alle prove dei giorni scorsi ero terrorizzata”, confessa, “la prima volta sul palco dell’Ariston ha proprio un’energia molto forte. Spero proprio che questa energia mi entri dentro durante il Festival e mi faccia cantare benissimo. Non vedo l’ora di poter suonare il pezzo dal vivo”.

Joan porta in gara ‘Eco’, un brano che colpisce subito per la freschezza, per il suo intro western, che riporta a magiche colonne sonore e per le sonorità degli anni ’60 di Mina. “L’ho scritta pensando inizialmente a mio fratello, non perché ci siano dei problemi, mi ha chiesto di specificarla questa cosa, ma è una canzone che genericamente dedico a chiunque ci si voglia ritrovare: il claim di questo brano è quello dell’affrontare la paura. E anche un augurio che faccio a me stessa, affrontare le cose con più leggerezza”.

Nella serata di venerdì 14 febbraio per le cover duetterà con l’amico Frah Quintale e insieme canteranno ‘Che cosa c’è’ di Gino Paoli. “È un artista che mi ha ispirato tantissimo a livello musicale e quindi ero molto felice di poter portare un brano così importante come il suo. Poi mi sono chiesta con chi volessi condividerlo questo brano e ho pensato a un amico e un artista che stimo e che fa parte della mia scena, l’ho chiesto a Francesco che è stato contentissimo di accettare”.

Joan, 34 anni il prossimo settembre e una vita vissuta tra la Colombia, il Canada, l’Inghilterra e la sua Desenzano del Garda, deve la passione per la musica a Cecilia, la babysitter di quando aveva 8 anni: “È stata una persona che ha avuto un ruolo importante, perché quando ero a casa sua mi faceva ascoltare i Led Zeppelin dalla mattina alla sera, mi regalava libri con i testi, con gli accordi: lì proprio mi ricordo ho avuto questa folgorazione fortissima e mi sono iscritta al corso di chitarra”.

La chitarra, con cui inizia Eco, è per Joan un talismano che la riporta a quando da ragazza suonava i brani della band britannica in mansarda sognando di diventare grande tra spartiti e microfoni: “In qualche modo è come se la chitarra elettrica mi ricordasse da dove arrivo, come ho iniziato, perché ho iniziato a scrivere, mi riporta insomma a connettermi un po’ con me da ragazzina”. Una musica che profuma di cinema perché quella è l’altra grande passione di Joan, un “motore” che usa anche per scrivere i suoi brani e che nel 2023 le ha già fatto vincere un David di Donatello insieme a Elodie per ‘Pioiettili’, la miglior colonna sonora originale di ‘Ti mangio il cuore’ di Pippo Mezzapesa. “Mi hanno molto stimolato negli anni grandi compositori come Piero Umiliani, o Piero Piccioni, che mi hanno sicuramente dato proprio la voglia di investigare questo genere. Il mio è un omaggio che faccio anche in qualche modo a questo mondo, perché mi piace proprio molto il cinema”. E quando le si chiede se dirigere o scrivere per il cinema è un sogno che ha nel cassetto, Joan sorride e un po’ lo sguardo sogna: “Wow… magari, sarebbe bellissimo. Chissà”. Non sa come rispondere all’in bocca al lupo, ma sono in tanti a dirglielo. 

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