Jovanotti in Vaticano risponde a una domanda sul conflitto a Gaza tra Hamas e Israele. “La canzone forse non è più un contenitore di informazioni ma certo rimane uno strumento poetico e io credo nella forza della poesia. Soprattutto credo nella mia inadeguatezza ad assumermi dei ruoli che non mi spettano perché sarei impreparato. Di fronte a tanta tragedia non posso far altro che rimanere in silenzio perché non ho gli strumenti, per me è inconcepibile che muoiano dei bambini in un bombardamento e non riesco a portare alla parola la tragedia che sento dentro. Non riesco ad affrontarla, è un materiale che mi sfugge, mi scotta, mi fa paura, evito di partecipare a un gioco di tifoserie e rimango spettatore avvilito e impotente, soprattutto impreparato“, ha dichiarato il cantante a margine della presentazione in Vaticano della mostra “En Route”, organizzata nella Biblioteca Apostolica della Santa Sede.

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