Cristiano Godano, storico leader dei Marlene Kuntz, torna in veste solista con il nuovo album ‘Stammi accanto’ (Ala Bianca Group). Otto brani inediti, con testi e musica dello stesso cantautore piemontese, prodotto insieme a Luca Rossi (Ustmamò), tra cui c’è anche ‘Dentro la ferita’ con Samuele Bersani, di cui l’autore ha parlato a LaPresse in vista dell’uscita in digitale sulle principali piattaforme, cd e vinile, dal prossimo 4 aprile. La prima stesura delle canzoni è avvenuta durante il Covid, prima che fosse trovato il vaccino, in un momento in cui si cercava la speranza ma non si vedeva la luce. Non a caso un disco in cui l’autore parla di inquietudine, di nulla, di ricerca di un centro di gravità, di atmosfere pestifere. “Non sono mai sicuro di avere messaggi da veicolare. Credo di cercare di esprimere in ogni canzone la sensazione che a un certo punto mi si schiarisce nelle mente come obiettivo artistico. Poi vado avanti per dare a tutto ciò il miglior senso”, esordisce Godano. Ci troviamo in un contesto sociale “nuovamente sfibrato, estenuato, impaurito, incredulo per tutto quello che sta accadendo, spettro della guerra incluso” e, continua “la dignitosa vulnerabilità di ‘Stammi accanto’ e la voglia di continuare a sperare in un futuro migliore tornano a sembrarmi plausibili e adeguate”.
Quale può essere il ruolo della musica e dei cantautori in questo contesto? “Non saprei, di sicuro con le parole si possono suscitare riflessioni”, risponde l’artista. “Però mi sembra anche che non sia totalmente il momento storico in cui ci si adopera molto in questa direzione, per milioni di motivi. A me sembra che siamo anche in un contesto in cui il carisma e la credibilità delle figure intellettuali, delle figure artistiche sia un po’ ai suoi minimi storici” spiega.In Italia, anche sull’onda lunga di Sanremo, siamo in una fase di riscoperta del cantautorato ma si fa ancora fatica a trovare impegno su temi politici e sociali. “Io ho sempre sostenuto il mio desiderio di essere un artista sganciato dai messaggi politici e dal cosiddetto impegno. Non voglio sconfessare me stesso, continuo a credere all’idea dell’arte per l’arte, però mi sembra un dato di fatto che a Sanremo quest’anno il 95% delle canzoni fosse sull’amore. Sicuramente il Festival rappresenta una specie di bolla sganciata dalla realtà, nel bene o nel male”, precisa, evidenziando tuttavia alcune “eccezioni” come Willy Peyote e Lucio Corsi“.
Nel disco c’è anche un brano con Samuele Bersani, ‘Dentro la ferita’. E’ da brividi sentire il testo cantato dai due artisti insieme alla luce dei problemi di salute che ha avuto il cantautore bolognese. “E’ stata una coincidenza fatale, ovviamente, quando io l’ho contattato qualche mese fa, neanche lui sapeva di stare andando incontro a questa disavventura”, spiega Godano, secondo il quale “parlare di ansia fino a poco tempo fa poteva essere quasi uno stigma che uno tendeva a tenere in se stesso per paura di esternarlo” mentre “l’ansia è un problema enormemente diffuso in questa nostra società e quindi ci siamo ritrovati a parlare di una cosa che non ci ha messo in difficoltà a raccontare”, racconta. Fin dai tempi dei Marlene Kuntz, Godano è stato tra i precursori e tra i maggiori esponenti del nostro panorama indie. Oggi viene da chiedersi se ci sia ancora spazio per una musica davvero indipendente. “Lo spazio c’è perché comunque i giovani hanno la possibilità di riunirsi o di stare a casa da soli a creare musica. Possono anche divulgarla, a differenza della nostra generazione che questo non poteva farlo”, fa notare. “Però Internet è il luogo della rapina della musica” e “adesso con l’intelligenza artificiale sappiamo che le musiche potranno essere anche fatte in un altro modo. Io credo che siamo all’inizio di un ribaltamento di alcuni parametri a cui siamo abituati”, dice ancora. Il disco verrà presentato live in tour accompagnato dai Guano Padano: “Rispetto ai Marlene si sta arrivando in certi territori connessi a un certo tipo di cantautorato internazionale di cui sono particolarmente ammiratore”, ha concluso Godano. Già fissate le prime date in alcuni club storici dello Stivale, il via l’8 aprile al Monk di Roma, per poi toccare Verona, Bologna, Milano e gran finale all’Hiroshima Mon Amour di Torino il 17 aprile.