Il singolo anticipa l'album 'S'anima' in uscita il 23 maggio

Con un brano che è una dichiarazione d’identità e una riflessione sulla forza trasformativa dell’anima, Simona Salis torna con ‘Sono stata’, affiancata dalla voce iconica di Antonella Ruggiero. Il brano, uscito l’11 aprile, anticipa l’album ‘S’anima’, in arrivo il 23 maggio, un’opera multilingue e profondamente intima. “Il nostro Dna è come un treno – racconta Salis a LaPresse – è carico di storie passate e delle vite dei nostri avi”, una sorta di memoria condivisa con l’anima. Il singolo nasce dalla poesia di Mariangela Gualtieri, ‘Sono stata una ragazza nel roseto’, la cui lettura ha acceso una riflessione profonda nella cantautrice, e si trasforma in un inno “all’interconnessione tra passato, presente e futuro”. Un filo invisibile ma saldo che attraversa le esperienze personali e collettive, cantato in italiano e sardo, su sonorità etniche che dialogano con il mondo.

La carriera di Simona Salis e il ritorno dopo 10 anni

Simona Salis, nata a Cagliari e oggi residente a Varese, ha vissuto tra Londra, Siena, Milano e la Sardegna. Cantautrice, insegnante e fondatrice della ‘Bips School’, ha attraversato una lunga pausa di dieci anni segnata da sfide personali, pandemia e nuovi progetti formativi, ma non ha mai smesso di scrivere. “Dopo tanti anni ho voluto ricominciare ad esprimermi. A livello pubblico ho rimesso in gioco tutta me stessa – racconta senza retorica – Non è mai troppo tardi per essere se stessi“. Con questo brano, Salis si confronta con una delle artiste più celebri della musica italiana, Antonella Ruggiero, e confessa: “Pensavo: ‘Com’è bello questo brano, sarebbe bellissimo condividerlo con un’altra voce’. Conosco Antonella da oltre vent’anni. Quando mi ha detto: ‘Simona, il brano è veramente bello, lo faccio’, ho avuto un sorriso stampato per una settimana“. E la risposta di Ruggiero non lascia dubbi sulla complicità tra le due: “Conosco Simona da moltissimo tempo, e da sempre ho visto in lei la forte volontà di esprimersi attraverso il suo variegato mondo creativo, dove la musica ha sempre avuto un grande spazio”.

Antonella Ruggiero: “Il brano racchiude un pensiero che è anche il mio”

“Il brano ‘Sono stata’ racchiude un pensiero che è anche il mio – spiega Ruggiero – Da sempre sono state le donne a mostrare la loro bellezza nella forma più estesa, trasformandosi continuamente, accettando situazioni di ogni genere, positive e negative, affrontandole di volta in volta come solo noi sappiamo fare, soprattutto attraverso la nostra intelligenza emotiva, il nostro ‘sentire’ che ci differenzia dal mondo maschile – conclude – Siamo state e saremo per sempre il leone e la lucciola, la grande forza e la delicatezza insita nella nostra natura”.

Simona Salis, il progetto Sanremo

Proprio questa capacità di rinascere è al centro del messaggio di Salis per Sanremo. Infatti, a questa intensità artistica, si affianca un progetto preciso: “Sto scrivendo un brano che spero di portare al Festival – rivela – rispecchia tutto il mio background, con delle sonorità pop d’autore etnico, con delle incursioni nel sardo“. E ancora: “Il messaggio che vorrei trasmettere è quello della scelta consapevole di vivere; anche dopo esperienze tremende, la vita continua, e la luce è una nostra scelta. Donne, anime: si può sempre rinascere”. Un messaggio che si radica in un disco, ‘S’anima’, pensato come un viaggio tra le lingue e le emozioni: “Mi ci sono buttata a capofitto. È un disco in cui canto in sardo, in inglese, in francese, in spagnolo e in italiano. È un’incursione in tutti questi idiomi, che racconta l’anima nelle sue sfaccettature”.

Simona Salis e l’esperienza con i giovani

Nel cuore dell’intervista, Salis riflette anche sulla sua esperienza con i giovani. A Varese porta avanti la sua scuola di musica, e tra gli studenti emergono dinamiche che raccontano molto del tempo presente: “Un 50% cerca il successo senza avere neppure un briciolo di magia da raccontare. Un altro 50% ama la musica e la utilizza come sfogo o per vincere timidezza e paure. Solo l’1% ha del talento vero”. Proprio qui si innesta la riflessione sulla generazione che si affaccia alla musica in tempi accelerati e ipermediati. Salis lo vede da vicino: “Manca la relazione con se stessi, il piacere del fare musica, indipendentemente dal successo. Quella magia interiore che ti supporta poi tutta la vita e ti convince a farlo anche a 60-70 anni. Se non ce l’hai è inevitabile subire questo tracollo”. La fretta di emergere, i riflettori accesi troppo presto, il burnout: Salis suggerisce una via alternativa. Un ritorno al senso profondo dell’espressione artistica. “Scrivere canzoni? Il processo creativo viene fuori come una magia. Spesso mi ritrovo a leggere quello che ho scritto un minuto prima e rimango sorpresa. È sempre un momento mistico, di comunicazione con qualcosa di profondo“. Il disco sarà presentato alla stampa il 21 maggio e sarà disponibile dal 23. “Se il pubblico è pronto per tutto questo? Secondo me sì – afferma Salis dopo aver sperimentato le nuove canzoni nella sua scuola di musica – La gente si è un po’ stufata della fuffa. Ha bisogno di verità”. 

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