Il conduttore a 'Viva Rai2!': "So le cose ma non ce la faccio più a stare zitto"
Amadeus lascia la Rai e va sul Nove. Lo ha annunciato questa mattina Fiorello a ‘Viva Rai2!’. “Lo devo dire io, ormai è su tutti i giornali, Ama mi dispiace. La gente sta aspettando. Tre, due, uno: Amadeus lascia la Rai e va al Nove”, ha detto il conduttore tv tra lo ‘stupore’ e i sorrisi dei co-conduttori. “Voi sapete che comunque lui scherza, non si sa mai se dice sul serio o se scherza”, ha replicato a Fiorello Fabrizio Biggio. Però “l’ha detto un po’ secco”, ha osservato invece Mauro Casciari.
Lo showman siciliano ha mostrato una busta bianca con il logo della Rai, annunciando la lettura di un finto ‘comunicato‘ con oggetto ‘Sono sempre i migliori che se ne vanno’, citando, tra i firmatari anche Carlo Fuortes e Stefano Del Noce. “Pensa, so le cose ma non ce la faccio più a stare zitto. Amadeus, o mi chiami o mi blocchi se no dico tutto”, ha detto prima di leggere la lettera.
Usigrai: “Addio Amadeus sarebbe colpo durissimo”
“Il possibile addio di Amadeus rischia di essere l’ennesimo duro colpo per la Rai. Una perdita che potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ascolti ed anche sui conti dell’azienda”. Lo si legge in una nota diffusa dall’esecutivo Usigrai. “Un probabile passaggio a una rete concorrente purtroppo non il primo, che non può non preoccupare, riconducibile ad un vertice (AD e DG) che ha occupato manu militari il Servizio Pubblico. Soprattutto perché, se per Fabio Fazio non c’è stata una responsabilità diretta di questo vertice (anche se nulla è stato fatto per trattenerlo), in questo caso più fonti sostengono che la scelta dell’artista di lasciare la Rai non sia dettata da ragioni economiche, bensì dalla delusione rispetto all’impossibilità di innovarla. Sui giornali, inoltre, si legge di pressioni sul conduttore per far lavorare personaggi dello spettacolo vicini alla presidente del Consiglio. Un metodo che, se confermato, danneggerebbe fortemente la nostra azienda. La Rai a guida Sergio-Rossi è attenta solo alle sollecitazioni della maggioranza di governo e dei partiti in genere. Tace di fronte a norme sulla par condicio, che rischiano di far fuggire altri telespettatori, e investe su costosissimi programmi flop”.
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