La presidente dell'azienda televisiva Soldi sul caso Scurati: "Non credo che il procedimento disciplinare contro di lei faccia giustizia della vicenda"

Serena Bortone pensa alle vie legali. La conduttrice Rai che ha fatto esplodere il caso dello scrittore Antonio Scurati e su cui l’azienda ha aperto un procedimento disciplinare, ha fatto sapere che sta “valutando con l’avvocato e il sindacato su come procedere”. “Sono tranquilla“, ha aggiunto Bortone nel corso di un evento al Salone del libro di Torino.

Le opposizioni: “Bortone sia convocata in Commissione Vigilanza Rai”

I capigruppo di opposizione Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s), Maria Elena Boschi (Iv), Mariastella Gelmini (Azione), Angelo Bonelli e Peppe De Cristoforo (Avs) hanno richiesto intanto che la Commissione di Vigilanza Rai si attivi per convocare l’audizione della giornalista e del direttore dell’approfondimento Rai, Paolo Corsini, al fine di ‘fare chiarezza sul caso Scurati’.

In una lettera indirizzata alla presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, hanno sottolineato che “durante l’audizione dei vertici Rai di ieri sera è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi che li smentisce parlando di omissioni e racconti parziali”.

Le opposizioni esprimono quindi “preoccupazione riguardo alla possibilità che l’amministratore delegato e il direttore generale Rai abbiano fornito informazioni non veritiere alla commissione di vigilanza. Pertanto – aggiungono – chiediamo l’immediata audizione di Bortone e Corsini. Il caso Scurati – concludono – non può essere archiviato in modo superficiale, anche solo l’ipotesi di censura nei confronti di uno scrittore non è compatibile con il concetto di servizio pubblico e con i principi fondamentali della democrazia”. La giornalista e conduttrice di ‘Che sarà’ ha poi fatto sapere che sta “valutando su come procedere” assieme al suo legale e al sindacato. 

Rossi (dg Rai): “Non provvedimenti ma istruttorie, è prassi”

“Non ci sono provvedimenti, ci sono istruttorie in corso, sono lettere che vengono fatte per prassi a tutti i dipendenti, è una prassi aziendale che viene applicata“. Lo ha detto il dg della Rai, Giampaolo Rossi, a margine degli Stati Generali della Natalità in corso a Roma, a chi gli chiede del procedimento nei confronti di Serena Bortone dopo il caso Scurati. 

Soldi (presidente Rai): “Vicenda complessa”

Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai”. Così la presidente della Rai, Marinella Soldi. “Quanto riferito dall’ad in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo. Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la Presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall’ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall’ad, che richiede un approccio più completo”.

Landini: “Solidarietà a Bortone, grave procedimento disciplinare”

“Esprimo la mia solidarietà e quella di tutta la Cgil alla giornalista Serena Bortone. È molto grave che venga colpita una professionista che, a fronte di un attacco alla libertà di informazione e alla libertà di espressione, consumatosi su temi come la Costituzione e l’antifascismo proprio nei giorni in cui si celebrava la Liberazione, ha difeso e garantito queste libertà, sancite dalla nostra Carta, esponendosi in prima persona”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commenta il procedimento disciplinare aperto dai vertici della Rai contro la giornalista in seguito al caso Scurati.

“I provvedimenti – prosegue il leader della Cgil – andrebbero presi contro chi ha violato dei diritti costituzionali, contro chi di fatto nega alla Rai il ruolo di servizio pubblico e quindi bene comune di tutti. Sul fronte degli attacchi alla libertà di informazione siamo arrivati ad un punto oltre il livello di guardia, anche per questo continueremo a batterci per la piena applicazione della nostra Costituzione e lo faremo pure il prossimo 25 maggio a Napoli, con la manifestazione de La Via Maestra”. 

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