Il dg della tv di Stato a LaPresse: "Vorremmo che si smettesse di mettere in discussione i numeri anno dopo anno"

“La Rai chiede stabilità e certezza sulle risorse, noi abbiamo un piano industriale sfidante che l’amministratore delegato Rossi deve portare avanti in questo triennio e questo si può fare solo se c’è certezza delle risorse”. Così a LaPresse il direttore generale della Rai, Roberto Sergio, a proposito del canone tv, a margine di un convegno a Roma. “Lo scorso anno – prosegue Sergio – il canone da 90 euro si era ridotto a 70 con un contributo di 430 milioni della fiscalità generale, per cui era rimasto sostanzialmente invariato; ecco noi vorremmo che si smettesse di mettere in discussione i numeri anno dopo anno. C’è un contratto di servizio, ha una sua durata, allineiamo questo valore del canone e quindi dei ricavi al contratto di servizio e quindi al piano industriale perché altrimenti per qualunque azienda è difficile lavorare. Le certezze si avranno al termine dell’attività della Camera e del Senato che porteranno all’approvazione della finanziaria. Quello che io credo è che ci sia bisogno di certezza di risorse, non si può rimettere in discussione sempre tutto”.

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