Il direttore artistico del Festival su ospiti, co-conduttori e le polemiche di Emis Killa e Fedez

A Sanremo 2025 più spazio alle canzoni e meno alle chiacchiere. Il dramma della guerra non compare nei testi anche se, come dice il conduttore e direttore artistico del festival Carlo Conti, “non vuol dire che non ne parleremo”. I brani dell’edizione numero 75 della kermesse sono stati ascoltati oggi in anteprima dai giornalisti.

“Sono brani che raccontano le cose vicine a noi, più dirette, e meno di ciò che ci circonda nel grande mondo. Non sono state presentate canzoni che parlano di guerra o di migrazione, ma questo non vuol dire che a Sanremo non parleremo di guerra o di tanti altri problemi che riguardano il mondo”. Lo ha detto il direttore artistico del Festival di Sanremo, Carlo Conti, nel corso della conferenza stampa sui pre ascolti dei 30 brani in gara. “Quasi tutti i brani parlano di rapporti contrastati – prosegue -, difficili. Si parla più del micromondo piuttosto che del macromondo che ci circonda, forse anche un modo per fuggire da quanto di gravissimo accade attorno a noi e tornare un po’ di più dei rapporti personali”. 

Il Festival di Conti da condividere con gli amici 

“Ogni sera avrà un sapore diverso con questi compagni di viaggio. La prima sera porterò degli amici. Come disse Ezio Bosso ospite ad un mio precedente Sanremo, ‘la musica come la vita si fa insieme’. E questa cosa mi è rimasta volendo condividere il festival con degli amici. La seconda sera con Bianca Balti, una grande forza femminile, e un grande esempio di normalità della vita che deve continuare in ogni caso, il colore di Malgioglio e l’ironia di Frassica. La terza sera è rivolta alle donne, voglio essere circondato di donne con caratteri e mondi diversi, Myriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa. La quarta sera più glam e ironica con Mahmood e Geppi Cucciari, e l’ultima più istituzionale con Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan. Sarà un festival da condividere insieme a tanti”. Lo ha detto il direttore artistico del Festival di Sanremo, Carlo Conti, nel corso della conferenza stampa sui pre-ascolti dei 30 brani in gara. 

Meno spazio a chiacchierate e monologhi più alle canzoni

“I 30 brani sono anche pochi – prosegue Conti – perché ci potevano essere anche altri 6 brani che potevano essere tra questi. Preferisco avere un ospite o due o tre in meno, piuttosto che avere lo spazio per fare chiacchierate, monologhi, perché è il Festival della canzone italiana”

Conti su Emis Killa: “Non sta a me giudicare, io scelgo canzoni”

“Non spetta a me giudicare. Non sono un giudice. Con quale autorità devo dire ‘ci deve essere non ci deve essere’. Io scelgo le canzoni. Secondo me la canzone di Emis Killa, come quella di Fedez, come quella di Elodie e di Lucio Corsi, tutte le 30 canzoni sono meritevoli di essere su quel tavolo”.

“Non può essere vincolante – prosegue Conti – una discriminante per me dire ‘tu si e tu no perché hai delle amicizie’. A me interessa come si comporterà su quel palco. Il resto non lo devo controllare io. Non riguarda me”.  Così il direttore artistico del Festival di Sanremo Carlo Conti, rispondendo in conferenza stampa a chi chiede se non sarebbe stato “opportuno” non includere tra i cantanti in gara Emis Killa, socio di Luca Lucci, capo ultras milanista finito al centro di un’inchiesta della Procura milanese. 

 

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