Torino, 20 ago. (LaPresse) – “Noi più consapevoli de nostri mezzi dopo il Trofeo Tim? È restrittivo dirlo, dobbiamo capire l’importanza del lavoro che stiamo facendo, e capire quello che deve fare la Juve: ovvero, tornare il prima possibile ad essere competitiva. Dopo la gara con il Betis Siviglia ci dicevano di rifare tutto, dopo due giorni si torna a parlare di scudetto. Mi fa ridere. Le cose vanno prese con razionalità, niente fumo negli occhi dei tifosi”. Così in conferenza stampa alla vigilia del trofeo Berlusconi con il Milan l’allenatore della Juventus, Antonio Conte. L’ex mister del Siena mostra prudenza: “Tra il duo Inter-Milan e la Juventus c’è ancora una distanza importante – spiega – ma questo non ci deve preoccupare, bensì fungere da stimolo. Però serve pazienza. Ho dei giocatori che come me vogliono tornare ad essere protagonisti. Dopo il Berlusconi, qualunque sarà il risultato, non si dovrà parlare né di Juventus da scudetto né di Juventus da settimo posto”. Conte non nasconde però le ambizioni: “La parola scudetto è nella storia della Juventus, io poi ne ho vinti 5 da giocatore. Dobbiamo riabituarci alla parola, ma bisogna essere realisti”.

“Il mio compito – prosegue – è dare un’identità alla squadra. La Juve come le altre grandi squadre deve sempre fare la partita, non si deve adattare all’avversario. E quand’è così, devi avere punti di riferimento”. All’ex centrocampista viene chiesto che squadra si attende dopo i colpi promessi da Marotta: “E’ da quando sono diventato allenatore – spiega – che con la dirigenza ho un confronto quotidiano. Sappiamo qual è la strada da seguire e gli interessi sono comuni. Arriveranno altri giocatori, ma non sono io che pretendo i rinforzi: è una cosa che sa anche la società”.

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