Milano, 2 mar. (LaPresse) – “Oggi l’Assemblea della Lega di A ha deciso all’unanimità di modificare la governance della Lega in tempi più brevi possibile entro il 30 giugno”. Lo ha detto il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, nel corso della conferenza stampa al termine della riunione dei presidenti dei club di serie A di oggi a Milano. Beretta, di cui 8 club di A avevano chiesto le dimissioni con una lettera, ha quindi sottolineato che invece rimarrà alla guida della Lega fino a che non verranno tracciate “regole migliori conseguire i risultati che si vogliono dare”, un’operazione che dovrà avvenire entro fine giugno. Entro quella data verrà quindi modificato lo statuto della Lega di serie A e l’assemblea di oggi ha dato mandato al Consiglio di elaborare “una proposta da portare all’attenzione dell’assemblea – spiega Beretta – che si riunirà l’8 marzo. Un dato di soddisfazione – aggiunge – è la ritrovata unanimità dell’assemblea che è un dato molto importante”.
Un’unanimità che consente, per il presidente della Lega di A, di “riprendere spero contestualmente questo percorso” di riforme. Tanto rumore per nulla tra i presidenti di club, che si erano spaccati proprio sulla possibilità che Beretta continuasse a guidare la Lega? “No, per nulla – risponde Beretta – oggi si apre una fase positiva per la Lega, un percorso utile a mettere a fuoco i problemi e spero – aggiunge – che ci sia una convergenza unanime su un disegno per un progetto per il futuro”.
Lo statuto della Lega Calcio era stato modificato meno di due anni fa, prevedendo, tra le altre cose, che il presidente non potesse essere il patron di club. Per Beretta, però, un’ulteriore revisione è “giusta, perché non bisogna accontentarsi in maniera rigida dei meccanismi esistenti. E’ giusto accompagnare il cambiamento”. Questa governance ha permesso tra le altre cose di separare la serie A e la serie B, di operare un cambiamento copernicano nella Lega, anche grazie alla legge Melandri e di rinnovare e rinegoziare i contratti triennali per i diritti sulle partite con le emittenti televisive. “Una governance di forte condivisione delle decisioni – ha concluso Beretta – in questi due anni è servita ma in questa fase bisogna guardare al futuro”. E proprio l’accordo sul nuovo statuto, auspica il presidente uscente, sarà un primo passo per individuare il suo successore.
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