Roma, 20 ago. (LaPresse) – L’allenatore della Juventus, Antonio Conte, è arrivato all’ex Ostello della gioventù, a Roma, per partecipare al processo d’appello relativo al calcioscommesse. Conte è accompagnato dai suoi avvocati, Luigi Chiappero, Antonio De Rensis e Giulia Bongiorno.
Assiedato da cronisti e telecamere, Conte non ha rilasciato dichiarazioni. Insieme a Conte, anche il suo vice, Angelo Alessio, e l’amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta. In primo grado, la Disciplinare ha inferto a Conte una squalifica di dieci mesi per omessa denuncia in relazione alle partite, Novara-Siena del 1 maggio 2011 e Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011.
Dopo aver aperto l’udienza, illustrando il calendario dei lavori, la Corte si è riunita in camera di consiglio per esaminare le istanze di ammissione presentate da Federsupporter e Codacons. Le istanze sono state respinte. Il processo è ripreso con l’esame del ricorso presentato dai legali del Grosseto e del suo presidente, Piero Camilli. In primo grado, la Disciplinare ha inferto una squalifica di 5 anni a Camilli e ha escluso il club toscano dal prossimo campionato di serie B per il coinvolgimento dello stesso Camilli alla combine della partita contro l’Ancona del 30 aprile 2010.
Dopo Ancona-Grosseto, le partite che saranno esaminate oggi sono Siena-Piacenza, Novara-Siena, Albinoleffe-Siena, Siena-Torino e Siena-Varese. Due di questi match (Albinoleffe-Siena e Novara-Siena) riguardano il ricorso presentato dagli avvocati di Conte. Il tecnico della Juve, arrivato al Foro italico intorno alle 13.30, è in aula e sta seguendo il processo.
E’ l’avvocato Giulia Bongiorno a guidare in aula la difesa di Conte. Braccia conserte e sguardo attento alle parole del suo avvocato, il tecnico juventino siede tra la Bongiorno e gli altri due avvocati del suo pool difensivo, Luigi Chiappero e Antonio De Rensis. Prima dell’inizio dell’esposizione, qualche problema tecnico con i microfoni e Bongiorno ha ironizzato sull’episodio: “Preferite che usi un solo microfono? Allora lasciamo il microfono di centrodestra, per un motivo personale”. In primo grado, la commissione Disciplinare ha inferto all’allenatore bianconero una squalifica di dieci mesi per il suo coinvolgimento nella presunta combine di Novara-Siena del primo maggio 2011 e Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011, quando Conte era l’allenatore del club toscano.
Filippo Carobbio è stato “divinizzato” e la sua attendibilità si basa su una verifica “ping-pong” che utilizza come riscontro “l’altra contestazione”. L’avvocato Bongiorno detta la linea difensiva di Conte, nell’aula del processo d’appello sul calcioscommesse, in corso all’ex Ostello della gioventù del Foro italico, a Roma. Bongiorno sottolinea che Carobbio è stato contraddetto da Gervasoni che, insiste l’avvocato, “ha sempre detto: per me erano tutti accordi con gli zingari e pochi infedeli, non negli spogliatoi”. “Io – aggiunge Bongiorno – avrei chiesto a Carobbio: ma Gervasoni ha detto la verità o no quando ha detto che la partita Novara-Siena è stata combinata dagli zingari e che non c’era l’accordo nello spogliatoio?”.
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