Roma, 27 ago. (LaPresse) – “Servono esperienza e rodaggio, ci saranno sempre errori ma con loro diminuisce il margine di sbaglio”. Così ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Radiouno il presidente della Figc Giancarlo Abete, parlando dell’introduzione dei giudici di porta nelle partite del campionato di Serie A. “E’ una novità importante, che testimonia – continua – la volontà da parte della Federazione e dell’Aia di fare il massimo per creare le condizioni migliori per giudicare con maggior attenzione una partita”. “In Europa – prosegue Abete – già gli arbitri addizionali agiscono già e questo consente omogeneità con i campionati nazionali”. “Si sono dimostrati utili”, sottolinea ancora il presidente della Figc che parla anche di un’altra novità stagionale, le cosiddette ‘panchine lunghe’. “E’ un’opportunità che può essere gestiva positivamente per valorizzare il gioco, non un obbligo”, dice. “La Lega Serie B e la Lega Pro hanno detto di non volerla utilizzare, almeno in questo periodo, perché stanno lavorando sul numero contenuto delle rose. Abbiamo visto che anche in Serie A non tutti l’hanno adottata”. “E’ una facoltà – prosegue il presidente federale – che consente di avere più possibilità di scelta, di non mortificare dei professionisti mandandoli in tribuna”. Abete commenta anche il problema delle rose eccessive e la necessità di sfoltirle: “Se ne sono accorti in molti, si sta lavorando a questo”.
Capitolo calcioscommesse. “Ci saranno ancora dei percorsi che ci accompagneranno in questa stagione, ma si è cercato di governare una fase che rischiava di diventare caotica”, commenta Abete. “Ci possono essere ancora sviluppi negli indagini, lo sappiamo”, spiega il numero uno di via Allegri che sottolinea come “i campionati siano partiti regolarmente”. “Sono ancora in programma degli interrogatori, ci sono giocatori convocati che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere”.
Abete torna ancora sulla dura reazione di Antonio Conte in merito alla sua squalifica di dieci mesi. “Il ruolo della Federcalcio si delegittima – dice – quando questo non viene svolto o si svolga una funzione diversa. La Federazione ha il diritto di rispettare le regole e di mantenere l’indipendenza degli organi di giustizia. Poi si possono anche criticare le sentenze, ma non la loro funzione”. Secondo Abete “tutto è migliorabile, non esistono sistemi perfetti”. “Ma – evidenzia – ci devono essere proposte, non proteste. Se la giustizia può migliorare del 20 o 30 per cento, la qualità dei protagonisti del calcio può essere del 300 per cento”.
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