Milano, 14 set. (LaPresse) – “Speriamo che non mi squalifichino sedici giocatori perché altrimenti domenica giocheremo io e te”. Così il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha risposto a Piero Chiambretti, su Radiodue, tornando a commentare la decisione della Procura sportiva di deferire lui stesso e sedici suoi calciatori per la vicenda delle maglie consegnate ai tifosi durante Genoa-Siena.

“Trovo tutto veramente assurdo – ha detto Preziosi – c’erano le forze dell’ordine, i nostri giocatori e il sottoscritto. Se si è consumato, ‘un delitto’, questo è avvenuto anche in presenza delle forze dell’ordine. E se qualcuno è stato sottoposto a violenza, non solo l’ha subita, ma viene anche condannato”.

Chiambretti gli ricorda che il centravanti Sculli, secondo l’inchiesta, sarebbe stato a conoscenza della contestazione, in quanto amico di un capo ultrà. “I comportamenti dei giocatori sono comportamenti privati e non mi devono interessare. Abbiamo visto come finisce quando qualcuno decidere di pedinare o controllare un giocatore”, ha ricordato Preziosi a ‘Chiambretti ore 10’, su Radiodue, riferendosi alla vicenda Vieri. Preziosi racconta, poi, di aver ricevuto telefonate minatorie: “Non mi intimoriscono – ha detto a Chiambretti – per cui continuerò a lavorare cercando di fare il bene del Genoa”.

Infine il conduttore ironizza sulla location, destinata ad Antonio Conte che non potrà sedere in panchina per la squalifica. “Avete deciso dove sistemarlo?”, chiede Chiambretti, in vista della partita di domenica dei bianconeri in casa del Genoa. “Ci sono degli scantinati profondi dove mettere una telecamera mobile, tipo giraffa – risponde Preziosi – faremo in modo che Conte sia sistemato bene”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: