Roma, 14 set. (LaPresse) – La ‘gara’ è ufficialmente iniziata. Questa volta chi riuscirà a mettere la mano davanti a quella dell’avversario ‘vincerà’ la presidenza della Federazione italiana nuoto. Ai blocchi di partenza, oltre al presidente uscente Paolo Barelli e all’attuale vicepresidente Fin Paolo Colica, da oggi c’è anche Giorgio Quadri. Avvocato romano e, soprattutto, ex campione di nuoto (primatista italiano nei 400, 800, e 1500 metri stile libero), Quadri ha ufficializzato questa mattina in una conferenza stampa all’hotel Parco dei Principi a Roma la sua candidatura. “La Federazione è ingessata”, esordisce. “Da troppo tempo – continua – ci troviamo di fronte a un’impostazione verticistica. Mi si imputa di essere stato troppo lontano dal mondo del nuoto. Ho smesso nell’84, ma adesso lo ritrovo tale e quale. Quando sono andato via il presidente uscente, Paolo Barelli, era già in Federazione”.
Le schermaglie contro il diretto avversario sono asciutte e garbate, ma puntuali. “Gli interessi connaturati al mondo del nuoto – spiega Quadri – snaturano l’istituzionalità della Federazione. Bisogna ritornare a quella neutralità che garantisca che ci sia armonia tra tutte le società. Io faccio l’avvocato, non ho interessi che mi leghino a questo settore”. Le politiche della Fin, ribadisce, “devono essere distaccate da qualsiasi interesse commerciale di gestione del settore”. E se la “discesa in campo”, assicura, non è dipesa assolutamente dal “magro bottino” conquistato a Londra, è anche vero – ammette – che gli addetti ai lavori non si spiegavano “la volontà della Federazione di presentare una così nutrita delegazione agli scorsi Europei”, a così pochi mesi dalle Olimpiadi. “Sappiamo bene – rincara la dose Quadri – che ci sono picchi di carico difficili da assorbire, era forte il rischio di arrivare a Londra in una forma non ottimale. Non vorrei ci sia stata la volontà di presentare agli occhi di tutti facili successi, tante medaglie”.
Troppa confusione, ribadisce, sul bordovasca olimpico: “Federica Pellegrini, che adesso è una star, ma che da anni macina chilometri, e tutti gli altri ragazzi non sono stati tutelati. Ci sono state addirittura delle polemiche con il capitano della nazionale Filippo Magnini”, ricorda sottolineando come dai giornali sia venuto fuori “un tutti contro tutti” intorno al nuoto azzurro “che mi è dispiaciuto”. L’atmosfera, insomma, è tesa. Quadri non ha ancora voluto svelare quali saranno i componenti della sua squadra ma, a sostenerlo, oggi c’erano grandi campioni del nuoto e della pallanuoto: da Lilly Allucci, capitano del Setterosa campione olimpico ad Atene 2004, ad una storica bandiera del nuoto come Marcello Guarducci, da Alessio Boggiatto a Gianni De Magistris. “Sono qui – spiega proprio ex campione della pallanuoto italiana, forte delle sue cinque partecipazioni olimpiche – perché Giorgio è un amico, perché un uomo di sport e ama la pallanuoto e sono qui non da semplice spettatore ma per dare il mio convinto sostegno a questa iniziativa. Sono arciconvinto della sua candidatura. Si può e si deve cambiare. Non è possibile continuare ad avere dirigenti che nemmeno sanno nuotare”. A sostenere Quadri anche il presidente del Circolo Canottieri Aniene (e candidato alla presidenza del Coni) Giovanni Malagò. Appena arriva, stringendogli la mano, lo incoraggia a modo suo: “Non se la portano mica da casa”, dice. La gara, insomma, è appena agli inizi. Il traguardo è a Riccione, dove il 14 ottobre si svolgerà l’assemblea elettiva. “Adesso faccio l’avvocato, ma mi hanno insegnato – assicura Quadri – che quando sali sul blocchetto, ci sali per vincere”.
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