Milano, 18 set. (LaPresse) – “E’ una scommessa. C’è la possibilità di fare bene e vincerla, e voglio riuscire a portare al presidente quello che vuole regalandogli delle soddisfazioni”. Così Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore del Palermo. L’ex allenatore dell’Inter, chiamato da Zamparini in sostituzione dell’esonerato Sannino, spiega di avere “grande motivazione. Non solo perché è da un anno che sono fermo, ma perché ritengo che qui ci sono le condizioni per sfatare i presupposti che sembrano negativi. Palermo è una piazza importante, è una società importante, ho la stima del presidente e della dirigenza. Questo è un momento non felice, mi sembra manchi l’entusiasmo tipico di una piazza come questa”. La scelta di accettare l’offerta, continua Gasperini, “è una scommessa sotto tanti profili, ma c’è la possibilità per fare bene e vincerla. La scommessa – aggiunge – è anche quella di riuscire a portare al presidente quello che vuole e regalargli delle soddisfazioni”.

In precedenza lo stesso Zamparini aveva spiegato le ragioni della scelta di Gasperini: “Non avevo più fiducia in Sannino. Ho chiamato Gasperini perché l’avevo già cercato e ha voglia di rivalsa”. Licenziare un allenatore, spiega il patron dei siciliani, “è sempre un dispiacere e una responsabilità grossa, checché ne dicano i miei tanti esoneri. Nessuno si diverte a spendere un milione in più all’anno, soprattutto in questo momento economico”. “Non c’erano contrasti con Sannino, ma la mia analisi – prosegue Zamparini – è stata fatta da almeno altri 7-8 osservatori esperti che vedevano male il Palermo dal punto di vista della connessione allenatore-giocatori. Se una di queste componenti si rompe, si rischia grosso. E quando prendo una decisione, la prendo anche sapendo degli sberleffi che mi indirizzano ogni volta che esonero qualcuno. Ma deciso sempre dopo un ragionamento ponderato”. “In questo momento – continua il presidente del Palermo – sapevo che c’era sul mercato Gasperini. Non avevo voglia di aspettare, avevo perso la fiducia nel lavoro di Sannino. Fiducia che non era dovuta al modulo, quanto all’ambiente. Mi era già successo con Pioli, salvo poi vedere come ha fatto bene successivamente al Bologna. Pioli è un signore. La stessa cosa auguro a Sannino: di smentirmi e fare benissimo nel posto dove andrà ad allenare”.

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