Roma, 18 mar. (LaPresse) – “Sono certo che lo avremo con noi ancora per tanti anni”. Quella di Conte “è stata un’esternazione istintiva. E’ un ottimo allenatore, mi auguro possa rimanere più a lungo possibile alla Juventus perché il cammino è ancora lungo”. Beppe Marotta commenta così le dichiarazioni del tecnico bianconero che dopo la partita contro il Bologna aveva ventilato la possibilità di andare via parlando della cattiva accoglienza ricevuta dalla squadra nelle trasferte. “La Juve – prosegue il direttore generale ai microfoni di Radio anch’io sport – è una grande società, tornata competitiva, tra le prime otto in Europa. Capisco che un allenatore non possa stare tutta la vita in una società, ma mi auguro che Conte possa raccogliere successi con la Juve. Quando sarà stanco – aggiunge Conte – farà le sue considerazioni”.

“In campionato siam messi bene, ma mancano ancora nove partite. C’è grande umiltà e consapevolezza di poter raggiungere il traguardo, ma abbiamo ancora tante tappe”. Marotta predica basso profilo parlando del traguardo scudetto che ormai sembra a portata di mano della Juventus. “L’attenzione è massima – dice il direttore generale bianconero – siamo consapevoli delle nostre capacità e c’è ottimismo. La Champions? Rappresenta un orgoglio essere tornati in un palcoscenico consono al blasone della Juventus, cercheremo di onorarlo nel migliore dei modi”. Sempre in tema Champions, dove nei quarti i bianconeri affronteranno il Bayern Monaco, Marotta sottolinea: “Si parla di un torneo, non di un campionato e in un torneo spesso la fortuna e gli episodi sono rilevanti, pensiamo al Chelsea che – aggiunge – era stato quasi eliminato dal Napoli”.

“Li definirei piccoli eccessi di libertà da tollerare”, così Marotta definisce l’esultanza, messa in mostra da Antonio Conte al termine della partita contro il Bologna, che ha fatto infuriare il tecnico degli emiliani Stefano Pioli. L’allenatore bianconero “si è rivolto alla nostra gente senza mancare di rispetto agli avversari, dopo essere stato insultato a più riprese dai tifosi in tribuna. E’ giusto – prosegue il direttore generale della Juventus – lasciare questi piccoli eccessi. Il calcio è generatore di forti emozioni, è sbagliato reprimerle”.

Marotta si dice d’accordo con Conte che nel dopo gara contro il Bologna si era sfogato in merito al clima ‘pesante’ che accompagna le trasferte della squadra bianconera. “La situazione sta degenerando, ogni volta che andiamo in trasferta siamo scortati da blindati della polizia. A Bologna siamo stati accolti da bastonate e lanci di pietre, è stato scheggiato un vetro. Mi sembra di essere tornati ai tempi dei romani e dei gladiatori con le arene, ‘mors tua vita mea’. E’ una questione di cultura e prevenzione – aggiunge Marotta – serve dare gli elementi per acculturare i ragazzi”.

Marotta ribadisce poi che Ibrahimovic non tornerà in bianconero, nonostante le indiscrezioni di mercato. “Nedved ha esternato un commento tecnico, dicendo che lo svedese è un campione, opinione condivisibile da tutti e da me. Cosa diversa è considerarlo un giocatore con il profilo da Juventus, perché i parametri che lo accompagnano non sono quelli che utilizziamo, quindi non sarà un giocatore da Juve”.

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