Torino, 21 apr. (LaPresse) – “Lo scudetto? E’ la sesta vittoria consecutiva ed è da sei partite che ne sento parlare. Da parte nostra c’è voglia di chiudere i conti anche perché vogliamo rilassarci, è stata un’annata dura sotto tutti i punti di vista”. Antonio Conte sente l’obiettivo vicino ma continua a predicare basso profilo dopo la vittoria sul Milan. “Chiudere i conti nel derby? A me interessa chiudere, con chi non conta”, spiega l’allenatore della Juventus ai microfoni di Sky Sport. “Veniamo da partite toste, la stracittadina sarà una bella partita ma c’è voglia di fare grandi cose. Ma dobbiamo fare ancora 4 punti e prima li facciamo, meglio è”.

Conte commenta i dubbi del portiere rossonero Amelia sul rigore assegnato ai bianconeri. “E’ inevitabile che lui voglia difendere il suo operato, ma sinceramente credo che non ci siano dubbi”, dice il tecnico della Juventus. “La sua amarezza è inevitabile, l’episodio ha deciso una partita equilibrata dove noi abbiamo dovuto faticare. Loro hanno tenuto bene il campo, non dimentichiamo che il Milan nel girone di ritorno era imbattuto e all’andata ci avevano sconfitto. E poi il Milan è il Milan, parte sempre per vincere e avere 18 punti su di loro è un motivo di soddisfazione. Faccio un plauso ai ragazzi, oggi non era facile”. “Se ci bastava il pareggio? Non facciamo mai calcoli – chiarisce Conte – so che possiamo fare danni perché non sappiamo gestire queste situazioni. C’era la voglia di vincere e tornare a +11. Il Napoli, vincendo all’ultimo contro il Cagliari, ci aveva messo pressione”.

VIDAL. “Oggi avevamo una partita difficile, il Milan è una grande squadra e non è mai facile giocarci contro. Non è stata una grande gara ma l’abbiamo vinta e questa è la cosa più importante”. Parole di Arturo Vidal, al termine del successo contro il Milan. “Lo scudetto? Mancano quattro punti – prosegue il cileno, autore del rigore che ha deciso il successo – dobbiamo solo continuare così. Domenica ci aspetta il derby con il Torino e dobbiamo prepararla bene. Vinciamo le prossime due chiudiamo il discorso”.

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