Roma, 25 mag. (LaPresse) – Alcuni giocatori della Lazio hanno ricevuto sulle proprie utenze private telefonate di minaccia con le quali viene intimato loro di “perdere il derby”. A renderlo noto, il responsabile della comunicazione della società biancoceleste Stefano Di Martino prima della conferenza di Petkovic e Mauri. “La società – ha spiegato – ha avvisato le autorità competenti dell’accaduto”.
“Se non vinciamo la Coppa Italia non sarebbe un fallimento ma sarebbe una stagione deludente perché in tutte le competizioni siamo arrivati molto vicini ma non siamo riusciti ad andare fino in fondo. Ora dobbiamo guardare questa partita con spirito positivo e fare di tutto per vincere”. Parole del tecnico della Lazio, Vladimir Petkovic, nella conferenza stampa di presentazione della finale di Coppa Italia contro la Roma in programma domani alle ore 18 allo Stadio Olimpico. “Qui c’è un triplo obiettivo – aggiunge – la qualificazione all’Europa League, un derby molto sentito ed una Coppa che vale tantissimo. L’importante è non pensare a tutto questo ma a dare il massimo. Con la positività possiamo raggiungere l’obiettivo”.
Il tecnico biancoceleste racconta di aver avuto buone sensazioni dal ritiro di Norcia: “Sono molto soddisfatto di come la squadra ha risposto, per come si è compattata – argomenta – Questo spirito di gruppo ci darà una mano domani per vincere la partita. Vincere una competizione non è mai facile. Non tutti hanno avuto la fortuna di arrivare in finale, siamo orgogliosi del nostro percorso. Ci aspettavamo di più in stagione, ma vincere una Coppa del genere dà un grande valore”. Petkovic infine non lega il suo futuro sulla panchina della Lazio all’esito della sfida: “Non credo che influenzerà – conclude – le valutazioni si fanno a fine stagione ma questa è un’opportunità di entrare nella storia e di finire la stagione in modo positivo”.
“Non posso giudicare le sanzioni ma il razzismo è una cosa brutta che non deve far parte del mondo dello sport”. Così Petkovic, risponde a chi gli chiede un parere sulle nuove regole sul razzismo decise dall’Uefa. “Bisogna insegnare ai bambini che un mondo basato sulle uguaglianze e senza razzismo deve essere una priorità”.
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