Roma, 10 lug. (LaPresse) – Dopo Bari è la volta di Cremona. L’estate della giustizia sportiva procede a ritmo serrato regalando anche qualche piccolo colpo di scena. I provvedimenti odierni relativi al filone cremonese del Calcioscommesse infatti riguardano non solo la gara Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 ma anche Lecce-Lazio del 22 maggio 2011. Un accorpamento che ha portato al deferimento di 8 tesserati (Mauri, Milanetto, Mario Cassano, Gervasoni, Zamperini, Benassi, Ferrario e Rosati) e di tre società (Lazio, Genoa e Lecce) per responsabilità oggettiva. La situazione peggiore è quella di Stefano Mauri. Il capitano della Lazio infatti, insieme ad Alessandro Zamperini, è stato deferito per doppio illecito sportivo e per la violazione dell’Art. 1, comma 1 (violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità) e dell’Art. 6, comma 1 (divieto di effettuare scommesse) del Codice di Giustizia Sportiva. Sommando il tutto il procuratore Palazzi potrebbe chiedere per lui una squalifica molto pesante (4-5 anni). Il precedente più fresco infatti è relativo al processo sul filone Bari-bis, per il quale è attesa a giorni la sentenza di primo grado, dove per il portiere Jean Francois Gillet (doppio illecito sportivo, ndr) la richiesta del procuratore federale è stata di 4 anni di squalifica.
I guai di Mauri a catena sono destinati a ripercuotersi anche sulla Lazio che, inevitabilmente, dovrà fronteggiare una richiesta di punti di penalizzazione in classifica così come, anche se in maniera minore, il Genoa per Milanetto ed il Lecce. La volontà degli addetti ai lavori, e la speranza dei tifosi, è quella che l’ennesima estate di processi possa chiudersi prima dell’inizio del campionato (il primo giorno di dibattimento sui deferimenti relativi al filone di Cremona dovrebbe essere il 24 luglio, ndr). “C’e’ sempre l’obiettivo di avere chiarezza in tempi praticabili – ha detto a margine della giunta Coni il presidente della Figc, Giancarlo Abete – ma questo non deve costituire un vincolo alle condizioni di un procedimento che deve dare la massima garanzia prima di tutto a chi è oggetto di accusa, perché una compressione dei diritti di difesa non sarebbe accettabile”.
“La S.S. Lazio ribadisce la propria fiducia nella correttezza del comportamento del proprio tesserato, da questi sempre affermata e rivendicata sia in sede penale che in sede disciplinare”. Con un comunicato presente sul proprio sito ufficiale la società biancoceleste difende Stefano Mauri, accusato oggi dalla Procura Federale di aver commesso un doppio illecito sportivo in riferimento alle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, risalenti al campionato 2010/11. “La società confida che nella fase del giudizio disciplinare Stefano Mauri sarà in grado di dimostrare la sua estraneità ai fatti addebitatigli – prosegue la nota – eliminando quei sospetti che hanno indotto la Procura Federale a formulare le ipotesi di cui al deferimento”.
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