Budapest (Ungheria), 28 lug. (LaPresse) – “Una delle vittorie più importanti della mia carriera”. Così Lewis Hamilton commenta il trionfo nel Gran Premio d’Ungheria dal palco dell’Hungaroring. “Vincere con la Mercedes è un privilegio – prosegue l’inglese – sono fiero di far parte di questo team. Spero di ottenerne tante altre. Lottare per il Mondiale? Lavoreremo duro, se riusciremo a far durare le gomme come oggi, avremo delle possibilità”. “E’ una sensazione incredibile – continua Hamilton – ringrazio il team che ha fatto un lavoro incredibile. Speravamo che le gomme funzionassero. Negli ultimi 20 giri ho dovuto gestirle andando a velocità di crociera”. “I sorpassi su Button e Webber? E’ stata una battaglia, ho dovuto dare tutto, dovevo superarli per evitare di rimanere bloccato nel traffico. Ho cercato di studiare ogni mossa”, aggiunge il pilota della Mercedes.
RAIKKONEN – “Continuo a rendermi la vita difficile il sabato e ne pago il prezzo la domenica. Ma ho una buona macchina”. Così Kimi Raikkonen commenta il secondo posto ottenuto al Gran Premio d’Ungheria. “Le due soste? Era l’unico modo – spiega il finlandese della Lotus dal palco dell’Hungaroring – per superare alcuni piloti davanti. Ho tenuto su Vettel, guadagnando punti su di lui. Sapevo che sarebbe stata una gara serrata, negli ultimi giri ho faticato, ma non avevo dubbi che sarei riuscito a tenerlo dietro”. “Tutto ha funzionato bene”, prosegue Raikkonen, che aggiunge: “Ieri non era stata una grande giornata, altrimenti avremmo potuto lottare per la vittoria. Abbiamo guadagnato dei punti su Vettel? Meglio che niente, va bene così”.
ALONSO – “Venerdì era già un momento difficile per noi, perché non abbiamo avuto dei long run buoni come altre volte, quindi avevamo dei dubbi sul nostro passo gara e oggi purtroppo quei dubbi sono stati confermati”. E’ il commento di Fernando Alonso al termine del Gran Premio d’Ungheria, concluso al quinto posto. “Ieri dicevamo che la quinta posizione era un miracolo, penso che oggi abbiamo dimostrato che non era la nostra posizione, perché eravamo troppo lenti rispetto a quasi tutti”, prosegue lo spagnolo della Ferrari. “E anche oggi – aggiunge – con una Mercedes, una Red Bull, una Lotus più veloci di noi, invece di essere settimi e ottavi, siamo quinti e settimi. Quindi abbiamo fatto ancora di più del nostro potenziale”. A proposito delle ambizioni della Rossa per quello che riguarda il resto del Mondiale, Alonso analizza: “È da quattro anni che abbiamo una macchina più lenta tra mezzo secondo e un secondo dal leader e abbiamo lottato sempre fino alla fine per il campionato del mondo. Quindi non penso che sarà diverso quest’anno. Lotteremo fino alla fine e sarà nelle nostre mani se facciamo tutto bene”. “Mancano ancora 9 gare – continua lo spagnolo – e con tutti quei punti in gioco sappiamo che dobbiamo dire ancora la nostra. Certamente il nostro obiettivo è lavorare forte tutta l’estate e arrivare a Spa e a Monza con dei pezzi nuovi”.
VETTEL – “Non è stata la mia miglior gara, è stata difficile sin dalla partenza. Quando sono salito al secondo posto pensavo di avere più margine, ma le gomme si sono deteriorate. Ho faticato a restare dietro a Button”. Questa l’analisi di Sebastian Vettel al termine del Gran Premio d’Ungheria, concluso dal tedesco al terzo posto, alle spalle di Hamilton e Raikkonen. Proprio il finlandese della Lotus è stato il suo principale avversario negli ultimi giri per il terzo posto: “Raikkonen è stato molto veloce nelle curve. Oggi ci voleva qualcosa di più”, spiega il pilota dal palco dell’Hungaroring.
DOMENICALI – “Siamo andati piano in entrambe le condizioni, bisogna un attimo mettere in fila le cose per capire come mai. Oggi non avevamo il passo né con le medie, né con le soft. È stato sicuramente un weekend difficile”. Così Stefano Domenicali, team principal della Ferrari. “Qual è l’obiettivo per il resto della stagione? Rimettere in fila un po’ tutto quanto e stare lì fino in fondo, perché alla fine è quello che dobbiamo e che sappiamo fare”, spiega. “L’importante è non seguire l’emozione negativa che ci circonda in questo momento, perché – prosegue – tanto non serve a niente. Quindi, concentrazione e manteniamo la testa alta”.
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