Jesolo (Venezia), 17 ago. (LaPresse) – “Con la rosa così vasta la Juve può provare serenamente a vincere il terzo scudetto consecutivo e anche a giocare per la Champions”. A dirlo non è un addetto ai lavori o un giocatore qualunque, bensì Alessandro Del Piero, indiscussa bandiera dei bianconeri. L’attuale attaccante del Sidney crede che la squadra di Conte possa riuscire nel tris di scudetti consecutivi che a lui non è mai riuscito. “In passato la mia Juve aveva come obiettivo anche la Champions, che ti succhia molte energie, e una rosa meno ampia – ha sottolineato il numero dieci in un’intervista rilasciata a la Gazzetta dello Sport – Adesso ci sono due giocatori per ogni ruolo, in questo momento la Juve ha sei attaccanti. C’è la possibilità di scegliere. A noi capitava inconsciamente di pensare che in campionato avevamo tempo per recuperare, ma poi questo tempo non c’era”. L’ex capitano bianconero è tornato poi sul suo addio, che ha scatenato una diatriba interna tra ‘delpieristi’ e ‘antidelpieristi’. “E’ una vicenda che ha infinite sfumature, si è trattato di un addio traumatico che ha lasciato strascichi inevitabili – ha affermato l’attaccante – Io non voglio dividere nessuno: chi tifa per la Juve può anche tifare per il Sidney”.
Di certo nonostante l’addio il forte legame con i compagni di squadra è rimasto intatto, tanto che nessuno di loro ha voluto indossare la maglia numero 10 che da questa stagione sarà sulle spalle di Carlitos Tevez. “E’ stata la più grande gratificazione da parte loro – ha ammesso Del Piero – Ringrazio Arturo (Vidal, ndr), Pirlo, Marchisio, Buffon, tutti coloro che avrebbero potuto prenderla. E rido dentro, per la felicità”. Nel corso dell’intervista il giocatore del Sidney ha parlato anche del suo ritiro: “A dicembre deciderò se giocare ancora? In realtà ho solo detto che deciderò dopo Natale, quindi tra 26 dicembe e…Ferragosto – ha ironizzato l’ex bandiera della Juventus – Comunque credo che gennaio e febbraio saranno i mesi in cui dovrò fare due chiacchiere con me stesso. Se ascolterò più la testa o il fisico? Necessariamente entrambi”.