Spa (Belgio), 22 ago. (LaPresse) – “In molti anni in Formula 1, non ho mai avuto una buona domenica su questa pista. Mi piacerebbe quindi fare un buon risultato”. Terminate le vacanze estive, la Formula 1 si ritrova a Spa per il Gran Premio del Belgio. Una pista storica, dove Fernando Alonso non ha mai trionfato e spera che questa sia la volta buona. Il ferrarista è ottimista. “Le nostre aspettative possono essere positive: questa pista richiede diversi livelli di carico aerodinamico e un assetto molto specifico – ha sottolineato il pilota spagnolo al sito ufficiale del Cavallino Rampante – La nostra preparazione per questa gara è stata eccellente. In questo momento, fisicamente mi darei un 10, motivazione 10, determinazione 10. Anche la squadra ha lavorato bene su nostri punti deboli visti principalmente a Silverstone. Quindi siamo nella giusta condizione di poter fare bene qui. Se possiamo vincere o meno il Campionato, dovremo aspettare e vedere fino in Brasile. Ma se non ci riuscissimo, non sarà certo perché non ci abbiamo provato. Attualmente dobbiamo trovare quegli elementi che ci permettano di recuperare quei tre o quattro decimi mancanti, come io, Felipe e Domenicali abbiamo già detto. Sono convito al cento per cento che prima o poi ci riusciremo”.

Alonso è convinto che il peggio sia passato. “Luglio non è stato il massimo per noi, ma la situazione può cambiare immediatamente se troviamo quel qualcosa che faccia lavorare meglio la vettura – ha evidenziato il pilota della Ferrari – Ci proveremo fino alla fine, così abbiamo fatto in passato, lottare per il Mondiale fino all’ultimo giro dell’ultima gara. Non vedo perché non possiamo farlo anche quest’anno. Sulle voci di mercato che danno Raikkonen al posto di Massa al volante della Rossa, Alonso spiega che “la pausa estiva coincide con l’inizio delle indiscrezioni e non mi piace quando si parla di possibili compagni di squadra. Se facessi un commento sarebbe innanzitutto una mancanza di rispetto nei confronti di Felipe – ha detto Alonso – Abbiamo fatto quattro anni insieme, con un grande lavoro di squadra. Con tutti i miei compagni, c’è stato questo senso di un buon lavoro di squadra. Anche alla McLaren, dove il problema non era con il mio compagno di team, ma nel modo in cui la situazione era gestita. Quindi l’anno prossimo, se sarà con o senza Felipe, faremo del nostro meglio per lavorare tutti insieme”.

A proposito della possibilità che possano esserci due ‘prime guide’ in caso di arrivo di Raikkonen, il pilota spagnolo ha spiegato come tale concetto non esiste all’interno della scuderia. “Quando io e Felipe andiamo in Australia per la prima gara, siamo entrambi uguali, entrambi con la stessa monoposto. Solo verso la fine della stagione, se ci sono nuove parti disponibili per una sola vettura, allora vanno al pilota che ha più punti in classifica – ha evidenziato – Ho avuto la fortuna che negli ultimi anni sia stato io”. Alonso ha poi sottolineato che, quando Felipe era in squadra con il pilota finlandese, è stato proprio il brasiliano ad avere la meglio nella parte finale della stagione 2008. “Chiunque guiderà per la Ferrari il prossimo anno, dobbiamo migliorare la vettura, perché due piloti che hanno la monoposto più veloce hanno maggiori possibilità. E non ho timore di chi ci sarà in squadra, a patto che sia un pilota capace di lavorare il più duramente possibile per portare la Ferrari in prima posizione”, ha concluso il pilota spagnolo.

“Il rapporto è migliore che mai, ci siamo parlati in estate quasi tutti i giorni, non solo di Formula 1 ma delle vacanze, della famiglia, di Madrid, della Juve che ha vinto la Supercoppa Italiana da poco. Il rapporto è ottimo, lui è un grande motivatore ed il padre di questa famiglia che è la Ferrari.”. Così Fernando Alonso alla vigilia del weekend del Gran Premio del Belgio chiarisce il rapporto con il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, che dopo il Gp d’Ungheria riprese il pilota spagnolo che aveva dichiarato di voler guidare un’altra auto. “Penso che sia stato male informato, stiamo parlando di ciò che credeva fosse stato detto in Ungheria – ha sottolineato l’ex pilota della Renault – Non era il momento giusto, c’erano molte voci e molti giornali che hanno bisogno di vendere, ma all’interno della squadra è tutto ok”.

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