Coverciano (Firenze), 9 ott. (LaPresse) – “Questa scelta del mister è oggetto di discussione ma credo che l’unico che debba decidere sia proprio lui. Nel momento in cui ha scelto di chiamare Mario aveva ragioni valide prima fra tutte è che arriva in nazionale nel momento in cui la squalifica è finita e questo ragionamento non fa una grinza”. Così Gianluigi Buffon in conferenza stampa è intervenuto in merito al codice etico di Prandelli e alla convocazione di Balotelli, reduce da tre giornate di squalifica dopo le proteste al termine della partita con il Napoli.”Se la convocazione fosse stata in mezzo alla squalifica forse non lo avrebbe convocato – ha sottolineato il portiere della nazionale ai microfoni Rai – Credo sia giusto così”.

“Ribadisco il mio pensiero che è quello di tutti. E’ un giocatore per certi aspetti immortale”. Anche Buffon ha aperto a un possibile ritorno in nazionale di Francesco Totti, in vista del Mondiale in Brasile. “Dal momento in cui è in queste condizioni fisiche con le doti che ha di natura può fare la differenza su qualsiasi palcoscenico a qualsiasi età – ha proseguito il portiere dell’Italia – Ora l’opportunità vera di convocarlo? Credo che il discorso ora sia più serio, uno perché ci stiamo avvicinando al Mondiale e due perché Francesco sta dimostrando con le sue prestazioni il campione che è sempre stato, quindi giusto che si parli di lui in questi termini. Credo che se dovesse arrivare così nel periodo del Mondiale nessuno avrebbe dubbi nel convocarlo”, ha concluso.

Il portiere della nazionale ha parlato anche di campionato, con la lotta scudetto che si annuncia più aperta questa stagione. “Temiamo sia la Roma sia il Napoli, io temo anche l’Inter per cui credo che quest’anno realmente non mancheranno le rivali fino alla fine”, ha evidenziato. “Di questo siamo consapevoli e per questo dobbiamo schiacciare sull’ acceleratore per ricominciare ad essere primi – ha proseguito l’estremo difensore della Juventus – e magari creare anche un margine di distacco sulle altre se possibile”.

Intanto ci sono due partita contro Danimarca e Armenia da giocare.”Trovare energie è un obbligo perché alla fine per onorare questo percorso di qualificazione di tre anni ottimi dai quali veniamo è degna conclusione fare belle prestazioni e poi successivamente dare priorita ai club”, avverte Buffon, nonostante il pass per il Mondiale già acquistato. “Fare figure piccoline con la Nazionale non è mai bello anche perché Nazionale è un punto di riferimento per il movimento italiano – ha proseguito il capitano degli azzurri – Bisogna battere il ferro finché è caldo”.

“Cosa serve non lo dobbiamo dire noi o sapere noi. E’ chiaro che se la nostra presenza può aiutare a sentirsi meno soli ed a far passare un pomeriggio di gioia ad una popolazione sofferente la nostra disponibilità è sempre stata massima”. Il portiere della nazionale Gianluigi Buffon si è espresso a proposito della tragedia di Lampedusa. “Se poi si vuole risolvere alla radice il problema devono essere prese altre strade”, ha concluso il capitano degli azzurri.

“Questa difesa ha abituato molto bene tutti. Tutta la difesa sa che dobbiamo fare meglio ma abbiamo fatto un inizio di campionato sul quale molti hanno storto il naso, ma su 10 partite ne abbiamo vinte 7 e pareggiate 3. Questo mi fa sorridere, auguro a tutte le squadre ed a tutti i tifosi del mondo tranne poche eccezioni di passare un periodo un po’ grigio ed avere questo ruolino di marcia”. Così Buffon ha parlato di questa prima fase di stagione della Juventus e di qualche amnesia di troppo della sua difesa. “Poi l’aspetto positivo è che abbiamo grandi margini di miglioramento per la reti incassate e nonostante questo siamo riusciti a vincere quasi sempre – ha proseguito ai microfoni Rai l’estremo difensore bianconero – Un aspetto non trascurabile, molto importante e che ci fase sentire ancora più forti. L’autocritica ci sta ma non deve diventare autolesionismo”, ha concluso Buffon.

“Il confine fra campanilismo, sfottò, discriminazione ed offesa è molto labile e come tutti i territori minati si rischia di saltare per aria. Credo invece che il fatto che sia salito alla ribalta un argomento simile possa riunire tutti i contendenti di questa disfida affinché si possa trovare un punto di incontro perché alla fine l’aspetto primario è il bene del calcio e credo che ne valga la pena”. Buffon ha parlato anche del concetto di ‘discriminazione territoriale’, norma controversa che ha portato alla chiusura di San Siro dopo gli ultimi cori dei tifosi rossoneri nel corso di Juventus-Milan. “Qua non è questione di cedere o di darla vinta a qualcuno – ha proseguito il capitano degli azzurri – Il bene primario e fondamentale è il calcio ed il bene del calcio che è bello e lo si apprezza di più nel momento in cui c’è una bella cornice di pubblico e quando una gara può essere accesa anche da rivalità di campanile”. Buffon precisa tuttavia che è “chiaro però che lo sfociare nelle offese e nella discriminazione a volte è anche un discorso soggettivo perché a volte può capitare che una piccola minoranza possa offendere avversari in maniera forte e magari altri 50mila che non hanno questo comportamento – ha evidenziato l’estremo difensore bianconero – però allo stesso tempo non fanno niente per stigmatizzarlo. E’ una tematica molto delicata ma che deve responsabilizzare tutti”.

“Il nostro obiettivo non è vincere la Champions League, altrimenti staremmo deragliando, ma se possibile fare come l’anno scorso e magari migliorare”. Gianluigi Buffon in chiusura prova a tracciare il futuro in Europa della Juventus, ripercorrendo l’inizio a singhizzo. “Dopo le ultime due gare ci aspettavamo di avere qualcosina in più come punti – ha proseguito il portiere della nazionale – Se avessimo vinto in Danimarca, nessuno avrebbe avuto nulla da dire perché la prestazione e le occasioni ci sono state, con il Galatasaray invece non siamo stati brillantissimi ma abbiamo dimostrato ugualmente che la qualificazione anche se ce la dovremmo sudare è alla nostra portata”, ha evidenziato Buffon.

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